Leonessa, i destrieri raccontano le regioni

                                                                                                                   di Luca Ferrari (www.ilreporter.com)rticolo

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Tango argentino, i paesaggi della Maremma dipinti da Giovanni Fattori, i festeggiamenti per il matrimonio di Matilde di Canossa con Guelfo d’Este, Pane amore e fantasia, Le cronache di Narnia, Federico II e le sua corte, l’Invito alla Scala, il riscatto contadino e i campanacci delle maschere Mamutzone di Samugheo.

Sono toscano. Sono emiliano. Sono laziale. Sono campano. Sono sardo. Sono lombardo. Sono siculo. Sono umbro. Sono piemontese. Sono a piedi. Sono a cavallo. Sono estasiato. Mosaico d’Italia. Leggende umane. Nella città reatina di Leonessa, da sabato 20 a domenica 21 giugno, è andata in scena l’ottava edizione della Rassegna Nazionale delle Regioni a Cavallo (organizzato dalla YEG), manifestazione che quest’anno è iniziata con un sentito omaggio all’Abruzzo.

Incomincia lo spettacolo. In notturna (poi replicato la domenica, di giorno). Tutti a cavallo di magnifici destrieri, per raccontare dei fatti, uno spicchio della propria storia o magari una favola, come nel caso dell’Umbria, che grazie ai suoi piccoli attori (età fra i sette e i dodici anni), ventuno bambini hanno interpretato Le Cronache di Narnia, dello scrittore irlandese C. S. Lewis.

Gli sguardi dei protagonisti sono sinceri. Cavalcano nel segno della loro appartenenza, ma che vogliono condividere. Tutti insieme. Ed eccomi passare dal tango argentino per raccontare il tema dell’emigrazione e dell’integrazione, a Vita da Buttero, musicato con le note di Puccini, un delicato affresco della vita dei cavalieri maremmani contesi fra lavoro e scene domestiche, con un molto applaudito sipario di vacche maremmane e due vitellini.

Ma in quanto competizione, ci deve essere un vincitore. Il podio è stato tutto isolano/meridionale, con la Sardegna che ha preceduto Sicilia e Campania. Lo spettacolo messo in piedi dalla regina equestre 2009, è stato caratterizzato dalle celeberrime maschere Mamutzones di Samugheo che con i loro campanacci hanno riempito l’aria di suoni e fragore, e un delicato aroma di mirto.

Ogni regione è un viaggio indimenticabile. La tradizione del teatro che si confronta con le spensierate e chiassose atmosfere di un convivio e la contesa tra due giovani per il cuore di una donna, il tutto in ottica campana. Ci sono sarti, macchinisti, contadini che si ribellano ai signorotti, ci sono gli intrighi di corte. C’è tutto questo, mentre gli applausi contendono il primato agli zoccoli.

Continuano a sfilarmi sotto gli occhi questi entusiasti centauri. Poi la luce si fa soffusa, e per un attimo mi sembra di vivere un momento particolare di una partita di basket NBA, quando nei break, le telecamere inquadrano gl’innamorati. E così, quel bacio in mezzo alla platea, riassume un sentimento di sella. Unico, proprio perché non fa solo appassionare. Sa soprattutto unire.

 24 Giugno 2009

"Regioni a cavallo": isole in trionfo - Leonessa Grande successo per l'edizione 2009 della rassegna. Con un occhio puntato su L' Aquila -  Regioni a cavallo trionfano le isole  - Vince la Sardegna a due punti dalla Sicilia. Terza la Campania Paolo Giorni LEONESSA - Una vittoria tiratissima, un testa a testa tra le isole d'Italia, un voto a voto tra "profumo di mirto" e "Federico II e la sua corte". Alla fine l'ha spuntata la Sardegna, che per due sole preferenze si aggiudica l'ottava edizione della Rassegna nazionale delle Regioni a cavallo. Grande spettacolo a piazza 7 Aprile, nel corso di una rassegna inaugurata dalla solidarietà, dall'omaggio che la macchina organizzativa ha dedicato all'Abruzzo, ancora scosso dalla tragedia del terremoto dello scorso 6 aprile. Non può che essere soddisfatto Francesco Silveri, autentico chairman della kermesse e responsabile della Yeg (Yastan Events Group), ente organizzatore della manifestazione.
Che quest'anno non ha fatto mancare niente ai tantissimi visitatori, tra cui molte autorità ed esperti del settore. Compresa la suspance per un successo finale, quello della Sardegna, ottenuto al fotofinish.
Premiato "profumo di mirto", che grazie alla presenza in scena di cinque binomi affiatatissimi e di sei ballerini di ballu tundu, ha descritto la Sardegna più autentica e affascinante. Non solo bello da vedere, ma anche ipnotico da ascoltare, lo spettacolo sardo ha messo in campo anche i mamutzones di Samugheo che con i loro campanacci hanno riempito l'aria di suoni e fragore strappando applausi a scena aperta ed entusiasmando pubblico e giuria. Al secondo posto la rappresentazione della Sicilia, "Federico II e le sua corte". Con danzatori e acrobati, con un "narratore-cuntista" e un mangiafuoco-giocoliere, con una citazione evidente dell'antica arte dell'opera dei Pupi, la Sicilia ha tratteggiato la figura dell'Imperatore che dedicò grande attenzione alle arti e alla cultura. Terzo posto alla Campania, che ha portato a Leonessa "pane amore e fantasia". Trascinante l'entusiasmo con cui la squadra, con una ricca rappresentazione corale, ha proposto alcune scene di lavoro dei campi, le atmosfere spensierate e chiassose di un convivio e la contesa tra due giovani per il cuore di una donna. A seguire l'Emilia Romagna, che ha fatto rivivere i festeggiamenti per il matrimonio di Matilde di Canossa con Guelfo d'Esté, la Lombardia con "invito alla Scala", sulle note della Tosca di Puccini, l'elegantissimo "nero tango argentino" del Piemonte, spettacolo a forti tinte sociali, "via del buttero" della Toscana (ancora accompagnato da Puccini, ma stavolta con il Turandot), e le "cronache di Namia",a cura dell'Umbria. Grande partecipazione infine per il "Rugantino" del Lazio, regione vincitrice della scorsa edizione, quindi con uno spettacolo fuori concorso, non per questo meno affascinante.
(Paolo Giorni )

 

 23 Giugno 2009


 Regioni a Cavallo, a Leonessa divertimento e solidarietà -  RASSEGNA nazionale delle Regioni a Cavallo di Leonessa, si impongono le isole: vince la Sardegna, seconda la Sicilia.
Nel fine settimana Leonessa ha ospitato l'ormai tradizionale rassegna delle Regioni a Cavallo.
Con un sentito omaggio all'Abruzzo, esprimendo solidarietà per il dramma che la regione sta vivendo a causa del recente terremoto, si è aperta l'ottava edizione della Rassegna Nazionale delle Regioni a Cavallo.
Sabato 20 in notturna, e in replica integrale domenica mattina, nove regioni si sono sfidate contendendosi la vittoria dell'edizione 2009 della manifestazione organizzata dalla Yeg (Yastan Events Group) di Francesco Silveri.
Vittoria che, per soli due punti di scarto sulla Sicilia, è andata alla Sardegna.
Successo dunque delle isole che hanno siglato il ritorno a Leonessa con due spettacoli di altissimo livello.
Profumo di mirto, grazie alla presenza in scena di cinque binomi affiatatissimi e di sei ballerini di Ballu Tundu, ha descritto la Sardegna più autentica e affascinante. La Sardegna delle tradizioni e della fierezza, tratto distintivo del carattere regionale.
Non solo bello da vedere, ma anche ipnotico da ascol tare, Profumo di mirto ha messo in campo anche i Mamutzones di Samugheo che con i loro campanacci hanno riempito l'aria di suoni e fragore strappando applausi a scena aperta ed entusiasmando pubblico e giuria.
Non meno apprezzata la rappresentazione della Sicilia che ha portato in scena Federico II e le sua corte. Con danzatori e acrobati, con un "narratore-cuntista" e un mangiafuoco-giocoliere, con una citazione evidente dell'antica arte dell'Opera dei Pupi, la Sicilia ha tratteggiato la figura dell'Imperatore che dedicò grande attenzione alle arti e alla cultura.
Un ritratto ricercato e ben interpretato, reso ancora più di pregio dai costumi e dagli oggetti di scena della Fondazione Teatro Massimo di Palermo e dalla colonna sonora appositamente composta per questo quadro dal carattere e dall'impianto fortemente teatrale.
Terzo posto alla Campania, ancora ad una regione del sud dunque, che ha portato a Leonessa Pane amore e fantasia. Trascinante l'entusiasmo con cui la squadra, con una ricca rappresentazione corale, ha proposto alcune scene di lavoro dei campi, le atmosfere spensierate e chiassose di un convivio e la contesa tra due giovani per il cuore di una donna.
'La storia con i suoi intrighi e i suoi sfarzi, con le unioni passionali e le unioni di convenienza, ha ispirato l'Emilia Romagna che ha fatto rivivere i festeggiamenti per il matrimonio di Matilde di Canossa con Guelfo d'Este
giorni e raccontati a Leonessa in Neri emiliani e bianchi romagnoli, rappresentazione che ha visto anche il contributo in scena della squadra degli sbandieratori della Contrada di San Giacomo, campione d'Italia della specialità.
Sulle note della Tosca di Giacomo Puccini, si è aperto l'ideale sipario su Invito alla Scala, proposto dalla Lombardia. Un omaggio al mondo del teatro, all'opera lirica come alla danza, accompagnato da immortali temi d'opera e dalla conversazione di una sarta e di un macchinista, solitamente dietro le quinte, ma qui, a Leonessa, protagonisti sulla scena.
Elegantissimo e sensuale, il Piemonte con Nero tango argentino ha rappresentato il tema dell'emigrazione, e dell'integrazione, che ha portato oltre trenta comuni piemontesi a gemellarsi con altrettanti comuni argentini.
Quattro frisoni maestosi, costumi molto curati e le note di Libertango di Piazzolla per un momento di grande fascino.
Ancora un tema sociale è stato proposto dal Lazio che ha messo in luce una delle cause del brigantaggio. Il male del benessere ha infatti raccontato la voglia di riscatto dei contadini dai soprusi dei signorotti, dimostrando come spesso il desiderio di vedere affermati i propri diritti sia passato attraverso fatti di sangue.
I paesaggi della Maremma dipinti da Giovanni Fattori hanno ispirato Vita da Buttero che la Toscana ha da Nessun dorma - ancora Puccini, ma da Turandot l'affresco descrive la giornata di un buttero, tra stanchezza e lavoro, tra goliardia e fatica. Scene di lavoro e scene domestiche che sono state impreziosite dalla presenza di alcune vacche maremmane e di due vitellini.
Una favola per grandi e piccini, un successo letterario, e ancora più cinematografico, è stato portato in scena dall'Umbria e dai suoi piccoli attori in miniatura. Con un'età media bassissima - si andava dai sette ai dodici anni - i ventuno, bimbi dell'Umbria hanno portato in scena Le cronache di Namia.
In conclusione di serata, e di mattinata, ribelle e tenero, sbruffone e passionale, è sceso ancora una volta nell'arena di Piazza VII Aprile Rugantino, proposto fuori concorso dal Lazio, in quanto vincitore della precedente edizione. Accolto con lo stesso calore che ne sottolineò la vittoria nel 2008, la più famosa maschera romana ha riscosso anche quest'anno un grande successo conquistando ancora una volta la platea.
Piena la soddisfazione degli organizzatori che hanno messo in archivio un'edizione ben confezionata, dai contenuti culturali importanti e molto ben rappresenti in sella.
Un omaggio al cavallo dunque riuscito e un nuovo successo sia per la Yeg, che della Rassegna cura la progettazione e l'organizzazione, che per îî Comune di Leonessa che la ospita. Un risultato ovviamente apprezzato anche da Fise (Federazione Italiana Sport Equestri), Unire (Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine) e Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che hanno creduto nella Rassegna sostenendola.


 

 

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