Carissimo Roberto,

vorrei salutarti semplicemente ed affettuosamente, così come sempre è successo.

Anche sabato scorso.

Stavolta però è difficile.

A 35 anni ci sono ancora troppe cose da fare, forse ancora tutte: troppi i sogni, troppi i progetti, troppe anche magari le illusioni, amare ma assolutamente da vivere.

Troppo ancora l'amore da dare e da ricevere.

Ma non c'è più tempo e questa, amico mio, è la cosa che più mi lascia sgomento.

Mi illudo che tu possa ascoltarmi, che possa arrivarti il dolore di una intera comunità stretta con sincero affetto intorno ai tuoi Cari, così come sempre capita dalle nostre parti.

Ce ne erano ancora di cose da fare.

Non ti posso promettere di prendere il tuo posto nella Corale di Leonessa, perchè sono stonato come un vecchio campanaccio.

Ma portarti nel mio cuore ed averti vicino ogni volta che penserò alla nostra Leonessa, ogni volta che scatterò una foto, ogni volta che vedrò sfilare il Sesto di Corno, è una solenne promessa che sono sicuro di poter mantenere. 

Per sempre.

Troppo perderti così.

Troppo.

Arrivederci, amico mio.

Gianni

 

Mi rimarrà per sempre nel cuore l'immagine del pianto dirotto dei tuoi bambini della Scuola Calcio.

Ai bambini, si sa, è difficile mentire.

I bambini sanno riconoscere subito l'amore e la passione di un "grande".

E crescendo, capiranno sempre di più la fortuna di averti incontrato.

Padre Orante non deve preoccuparsi : presto l' Armonium tornerà a cantare.

E' sarà, sicuro, uno dei tuoi bambini.

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