La Fiat 850 special di Papà non prevedeva fermate sulla rotta Balduina-Ocre.

Solo in casi "gravissimi", soste brevissime.

Mai dopo le sei di mattina, perchè bisognava viaggiare "col fresco".

Alle nove, 10 minuti in più, 10 minuti in meno, si arrivava al Casale Bolletta con il mitico portabagagli sul tetto della macchina, sempre stracarico.

Mancava però ancora qualcosa alle nostre mitiche vacanze.

Il nostro passaporto per tre mesi di autentica libertà.

La marca dei nostri scarponi ? A Leonessa poteva essere solamente...O Pupilli, o Antonio.

Non chiedetemi perchè il primo acquisto di ogni estate, quasi una cerimonia rituale, erano gli scarponcini per le vacanze.

Scarpe all-around,  direbbero quelli bravi.

Erano il freno motore delle nostre bici quasi sempre senza freni, le quattro ruote motrici delle nostre scorribande tra le montagne di Ocre, le nostre scarpe da calcio.

Erano gli scarponi di Antonio.

Era lui il nostro tanto atteso inizio delle vacanze: il suo sorriso, il consiglio sapiente per l'acquisto, l'immediata modifica "dell'assetto".

Già perchè senza il raddoppio della suola e il rinforzo metallico sulla punta e sul tacco non saremmo andati lontano.

Si passava così dall'altra parte del Corso, nel laboratorio, dove Antonio, indossato il mitico grembiulone da sapiente ciabattino, modificava con maestria i nostri scarponi, rendendoli praticamente invincibili.

Quasi invincibili, perchè sovente dovevamo ricorrere ad una "sosta ai box".

"Ma cosa ci fate con 'ste scarpe !?!?" ci ripeteva  tutte le volte divertito; e via a riparare, rincollare , lucidare.

Ma Antonio sapeva benissimo cosa ci facevamo con i suoi scarponi.

Erano i fedeli compagni di indimenticabili giornate che speravamo non finissero mai.

Erano il nostro fiore all'occhiello quando, il primo giorno di scuola, facevano bella mostra di sè, praticamente maciullati, insieme al grembiule bianco ed al fiocco blu.

Bastava guardarli, per ricordare, senza dimenticare nulla di quelle memorabili giornate.

E soprattutto di quella prima, indimenticabile giornata di vacanza in cui Antonio ci regalava il suo sorriso, la sua simpatia e, adesso lo sappiamo, la possibilità di ricordarlo come dispensatore di libertà.

La libertà che solo i suoi scarponi sapevano regalare.

Grazie Antonio, Grazie.

 

giannibolletta@leonessa.org

2013©www.leonessa.org
redazione@leonessa.org