02/04/2017

 

 

Il Principe Carlo d'Inghilterra in visita ad Amatrice

 

 

 

 

28/03/2017

 

 

Pompili riceve i sindaci del Reatino: “La ricostruzione? Almeno 10 anni. Serve silenzio, sogno e serietà”

 

Si è svolto nel pomeriggio di oggi, 29 marzo, nel palazzo papale di Rieti, un incontro tra i sindaci del territorio della diocesi di Rieti e il vescovo Domenico Pompili. Un appuntamento organizzato dall’Ufficio diocesano Problemi Sociali e Lavoro, cogliendo l’occasione del cinquantesimo anniversario della pubblicazione della Populorum progressio di Paolo VI, che, nelle intenzioni di Pompili, dovrebbe ripetersi annualmente e fare il paio con il Discorso alla Città pronunciato alla vigilia della festa di santa Barbara.

Da parte del vescovo, infatti, c’è il riconoscimento ai sindaci di essere «la figura pubblica destinata a riconciliare la politica con la società civile». Essi rappresentano «l’estrema frontiera di un tessuto frammentato e spesso disorientato, che trova in lui l’ultimo, e talora, l’unico interlocutore». Non è raro che il sindaco si ritrovi a «fare il padre, l’assistente sociale, il prete, il medico, l’imprenditore». Il primo cittadino si trova sempre più a venire incontro alle richieste dei singoli, ma insieme, avverte don Domenico, «deve perseguire il bene comune, cioè l’interesse della collettività».

Un punto sottolineato con forza dal vescovo, nella consapevolezza che «non è facile operare questa integrazione senza contraccolpi». D’altra parte l’orizzonte è in molti casi lo stesso per la parrocchia, che in territori minuti e scarsamente popolati è l’altra istituzione chiamata a conservare l’identità dei luoghi e, a suo modo, l’armonia degli interessi.

Questa consapevolezza ha portato il vescovo a individuare le tre grandi sfide di oggi nella «scarsità delle risorse», nella «mancanza di un progetto di ampio respiro», e nella «volubilità degli interessi privati». Dopo il terremoto, l’azione del sindaco è diventata quella di chi «ci mette la faccia» per descrivere la possibile ricostruzione. «Al netto di ciò che compete allo Stato centrale, regionale, provinciale – ha riconosciuto don Domenico – chi rende credibile e avvicinabile l’istituzione pubblica è sempre il sindaco».

Di conseguenza Pompili ha proposto tre parole chiave sulle quali lavorare insieme «per attraversare il tempo che ci sta davanti e che, realisticamente, non durerà meno di 10 anni»: “silenzio”, “sogno” “serietà”.

 

(www.rietilife.it)

 

 

 

28/03/2017

 

 

 

http://www.slideshare.net/RegioneLazio/sanit-finalmente-si-cambia-spesa-sotto-controllo-pi-qualit-nelle-cure-nuovi-investimenti

 

 

 

28/03/2017

 

 

 

Per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto è stato annunciato dal governo un fondo da oltre un miliardo l’anno per tre anni. Il decreto di correzione del Bilancio dovrebbe vedere la luce a fine aprile.

Nell’istituire il fondo, l’esecutivo si muove su tre direttrici: “misure per la ricostruzione nel cratere del terremoto, misure di sostegno al reddito, misure per la sicurezza degli edifici anche oltre il cratere”. Un modo, secondo il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per assicurare un “messaggio di continuità alle popolazioni rispetto a un lavoro che va avanti dalla metà di agosto”.

Il premier assicura che in un tempi ragionevoli verranno completati i sopralluoghi che mancano, sottolineando che “sono cominciate le consegne delle abitazioni di emergenza che nelle prossime settimane acquisiranno ritmi più consistenti”. Aggiungendo che “si sta lavorando, dopo qualche ritardo iniziale, alla rimozione delle macerie, ed è cominciata la costruzione delle 21 scuole sulle quali ci eravamo impegnati”. Ancora: “Mentre facciamo questo lavoro è in conversione al Senato il decreto approvato alla Camera che da un contributo al processo, accelerando la realizzazione delle abitazioni di emergenza, assicurando la validità dell’anno scolastico, dando nuove risorse per le verifiche di agibilità e le prime risorse per la ripresa delle attività produttive – continua Gentiloni. “Abbiamo anche fatto un piccolo ritocco nella definizione della zona del cratere che riguarda nove comuni. Voglio dare l’impressione di una continuità di questo lavoro – conclude il premier. 

(www.unsic.it)

 

28/03/2017

 

 

 

(ANSA) - RIETI, 29 MAR - I terremotati torneranno a manifestare a piazza Montecitorio sabato 1 aprile a partire dalle 10. Lo annunciano sui social network i gruppi spontanei, nati nelle quattro regioni interessate dal sisma del 24 agosto e del 30 ottobre dello scorso anno, che aderisco al movimento 'La ri-scossa dei terremotati'.

 

 

 

28/03/2017

 

Coprire un terzo della manovrina da inviare a Bruxelles con interventi a favore delle zone colpite dal terremoto. Il Governo prova a trovare la quadra sulla correzione dei conti chiesta dalla Commissione europea e tira fuori un asso dalla manica che però rischia di aprire un nuovo fronte con l'Europa dato che l'ipotesi non rientrava tra quelle indicate dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nella lettera di risposta in cui venivano specificate le voci della stessa manovra. Fonti del Tesoro sottolineano, tuttavia, che non ci saranno problemi con Bruxelles in merito al capitolo terremoto.

L'indiscrezione dell'Ansa, confermata da fonti di governo all'Huffington Post, prevede l'inserimento in manovra di 1 miliardo a sostegno delle economie delle zone terremotate. Un importo che andrebbe a valere sulla correzione e tra l'altro in modo importante. Se si copre 1 miliardo in questo modo restano da trovare 2,4 miliardi. Il fabbisogno totale della manovrina, infatti, è pari a 3,4 miliardi, cioè lo 0,2% del Pil. Le stesse fonti spiegano che c'è un'atmosfera positiva in casa Europa per concedere all'Italia l'estensione dello split payment, il meccanismo che obbliga la pubblica amministrazione a trattenere e versare direttamente all'erario l'Iva sulle fatture emesse dai propri fornitori. Un'estensione che potrebbe valere tra 1 e 1,5 miliardi. Se si somma questa voce al miliardo del pacchetto terremoto, le risorse da trovare si riducono sensibilmente. Le stesse fonti spiegano che potrebbero bastare solo i tagli ai ministeri per trovare la quadra definitiva, escludendo così del tutto un intervento sulle accise, capitolo assai impopolare.

La manovrina va quindi verso la sua configurazione definitiva e arriverà ad aprile, qualche giorno dopo il Def, il Documento di economia e finanza che disegna il quadro macroeconomico italiano. Il meccanismo è semplice: mentre le misure correttive incidono sul deficit strutturale, quelle a sostegno delle zone terremotato hanno un impatto sul deficit nominale. Differenza sostanziale perché significa che potrebbero finire fuori dal Patto. Condizionale d'obbligo però perché se è vero che da una parte il terremoto è sempre stato un tema che ha registrato una grande flessibilità da parte della Commissione europea, dall'altra è altrettanto vero che questa opzione suona nuovo alle orecchie di Bruxelles.

Nella lettera inviata il 7 febbraio da Padoan alla Commissione europea per chiedere l'estensione fino al 2020 dello split payment, le misure di correzione del deficit strutturale di 0,2 punti di Pil, erano così dettagliate: 2,55 miliardi di maggiori entrate e 850 milioni di tagli di spesa. Per quanto riguarda il primo capitolo erano elencate le misure di rafforzamento per la lotta all'evasione fiscali, accise e altre tassazioni indirette. Sul fronte della riduzione della spesa, gli 850 milioni erano suddivisi tra consumi intermedi (circa 700 milioni) e agevolazioni fiscali (circa 150 milioni).

Per capire se le misure a favore delle zone terremotate non saranno calcolate ai fini del fiscal compact, come auspica il governo italiano, è tutto da verificare. Anzi da trattare con l'Europa. 

(www.huffigtonpost.it)

 

 

 

15/03/2017

 

 

RIETI - Al campo zero di Amatrice sono state consegnate le prime 25 casette. "Dedico questa consegna a chi ha perso la vita per aiutarci come il volontario piemontese. Ho conosciuto in questi mesi uomini e donne di valore", ha dichiarato il sindaco Sergio Pirozzi. Alcuni cittadini hanno criticato i tempi impiegati per la consegna.

Le famiglie assegnatarie sono entrate nelle casette. Tante storie che si intrecciano e reazioni differenti. Chi si dice soddisfatto altri più critici. A inizio aprile attivo il nuovo pass sanitario.


(www.ilmessaggero.it)

 

10/03/2017

 

Questa mattina a Leonessa importante e costruttivo confronto con Paolo Orneli e l'assessorato regionale alle attività produttive sul futuro delle nostre aziende: sostegno, iniziative, progetti ed il centro storico ripartirà...
Pomeriggio accordo raggiunto presso l'assessorato regionale ai trasporti per l'utilizzo di tutti i fondi finanziati per il Terminillo ed ora subito al lavoro per l'innevamento artificiale di Campo Stella.
Domani firmerò le ordinanze predisposte da
 Vito Paciucci per l'inizio dei lavori a Sant'Angelo ed a Corvatello. 
Guardiamo avanti, c'è luce..

 

Paolo Trancassini, Sindaco di Leonessa

 

 

06/03/2017

 

C'è la proposta ma anche la protesta negli atti parlamentari di Fratelli d'Italia per far fronte alle difficoltà post-sisma, presentati ieri a Rieti dal capogruppo Fabio Rampelli insieme al coordinatore regionale Marco Marsilio, il portavoce provinciale Paolo Trancassini e il consigliere provinciale Marco Cossu.

All'indomani degli eventi sismici dell'agosto scorso, Fratelli d'Italia ha presentato una mozione per chiedere, tra l'altro: esenzione dai tributi nel cratere sismico, ricostruire il tessuto produttivo, infrastrutture adeguate per un efficace e tempestivo sistema di soccorsi, copertura delle comunicazioni, ripensamento del sistema dei collegamenti stradali e ferroviari. 

«In sei mesi - dichiara il deputato Rampelli - il governo non ha fatto nulla per affrontare seriamente le criticità più profonde di questo territorio; mentre le stalle provvisorie arrivano quando ormai è primavera e gli animali sono morti per assideramento. Chiediamo - conclude - le dimissioni del commissario Errani e il conferimento di maggiori poteri ai sindaci». 

Come evidenzia il coordinatore regionale Marsilio, Fratelli d'Italia chiede al governo di investire sulla provincia di Rieti per far fronte alle molteplici problematiche che la attanagliano da sempre, come la carenza di collegamenti stradali e ferroviari che ancora oggi impedisce a molti territori di uscire dall'isolamento. 

«La politica dei numeri - denuncia Paolo Trancassini - ha penalizzato le piccole comunità, che lentamente si sono viste tagliare tutti i servizi pubblici: ospedali, scuole, caserme, uffici postali. Qui giochiamo la partita della vita. Chiediamo segnali forti e chiari - prosegue il sindaco di Leonessa - per salvaguardare i nostri centri che hanno bisogno di vitalità per vincere la paura. Ci vogliono poteri speciali, procedure d'urgenza, risposte immediate». 

La politica dei numeri è quella che ha erroneamente condotto allo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, al quale Fratelli d'Italia si è opposto per tutelare un'eccellenza nazionale che, in territori come la provincia di Rieti, rappresentava un valore aggiunto. «Invece - ricorda il consigliere provinciale Marco Cossu - gli elicotteri già appartenenti al Corpo forestale dello Stato sono rimasti bloccati nell'aeroporto di Rieti in piena emergenza neve». Sulla vicenda, Rampelli ha presentato un'interrogazione parlamentare. Fratelli d'Italia chiede anche il rispetto dell'identità dei luoghi. 

«Dal parroco di Amatrice al vescovo di Rieti, da Sgarbi alla professoressa Rosati - prosegue Cossu - si è alzato un coro di denunce per salvare le chiese lesionate prima che fosse troppo tardi. Perciò - conclude il consigliere provinciale - abbiamo sollecitato un'interrogazione parlamentare sulla messa in sicurezza dei beni culturali immobili». «Soprattutto oggi, difendere una chiesa - aggiunge Trancassini - significa difendere molti dei valori e delle speranze di una comunità».

 

(ww.ilgiornaledirieti..it)

 

 

 

 

06/03/2017

 

 

AMATRICE - La più grossa donazione ai comuni terremotati del Centro Italia non s'ha da fare. E non si capisce perché. Si tratta di un intero campo di moduli abitativi che potrebbe ospitare 400 persone: 14 palazzine per un totale di 5mila metri quadrati di camere con bagno e riscaldamento, spazi comuni, cucine. Un piccolo villaggio smontabile e multiuso, dunque. Che sarebbe stato utilissimo durante l'ultima emergenza maltempo, quando chi aveva finalmente trovato il coraggio di rientrare nelle propria casa piombò di nuovo nella paura per i terremoti del 18 gennaio e finì a dormire nelle tende della Protezione civile, sotto un metro di neve.

Eppure, la pratica della donazione finora più consistente (il campo vale un milione di euro) si è persa nel labirinto della burocrazia. "Io m'arrendo... ma che devo fare?", ringhia Sergio Pirozzi, il primo cittadino di
 
Amatrice. Da due mesi insegue quei moduli, senza successo. E ora non sa nemmeno più con chi si deve arrabbiare.

Il "campo dono" non è nuovo. È stato fabbricato otto anni fa e utilizzato prima in Somalia e poi, più di recente, nei cantieri della metropolitana di Milano. Da tre anni giace impacchettato in 37 container da quaranta piedi all'Interporto di Livorno. E da qui che bisogna cominciare a raccontare questa storia. Da Livorno, dove ha sede la Ciano International, un'azienda che si occupa del catering nelle basi della Nato e delle Nazioni Unite.

 A inizio anno i dirigenti della Ciano si rivolgono a Maurizio Scelli, ex deputato di Forza Italia ed ex capo della Croce Rossa italiana: vogliono donare quei container ad Amatrice, sostengono che siano conservati molto bene. Scelli, con il quale hanno collaborato già in Iraq, li mette in contatto con Pirozzi. "Ero entusiasta della proposta", ricorda il sindaco. "La mia idea era di farne due centri di Protezione civile nei comuni vicini ad Amatrice: a Posta e a Cittareale. Due aree attrezzate al servizio dell'Alta Valle del Velino, che potevano ospitare i volontari e, alla bisogna, gli sfollati".

Siamo a metà gennaio, e tutto lascia presupporre che la donazione andrà a buon fine. Un'azienda con una certa reputazione internazionale regala un intero campo smontabile ai terremotati. Si offre pure di montarlo gratuitamente nel cratere. Con l'intercessione di Scelli, la Croce Rossa mette a disposizione i tir per trasportarlo da Livorno nel Lazio.

E ci sono i sindaci di Posta e Cittareale che hanno trovato sia i terreni dove installarlo, sia chi getterà il cemento dove saranno piazzati. Ancora Pirozzi: "A quel punto decido di coinvolgere la Protezione civile nazionale, che mi rimanda a quella del Lazio. Da lì in avanti, le cose sono diventate confuse".

Il primo a esprimere dubbi pare essere in realtà un dirigente della Protezione civile Toscana, tanto che l'ingegnere della Ciano Andrea Chiesa scrive un messaggio a Scelli: "La tipologia della nostra donazione (non essendo moduli abitativi pronti alla consegna) non rientra nei loro interessi visto che hanno acquistato e che stanno continuando ad acquistare moduli abitativi nuovi".

Da Amatrice, però, insistono per averli. Allora da Roma, intorno a metà febbraio, sempre la Protezione civile manda a Livorno due funzionari per verificarne lo stato di conservazione. "Li ho portati all'Interporto e ho fatto vedere loro il materiale", dice l'ingegner Chiesa. "Mi hanno detto che avrebbero scritto una relazione per i loro superiori entro un paio di giorni. Da allora non li ho più sentiti".

Da Amatrice lo staff del sindaco si agita e sollecita più volte la Protezione civile del Lazio per il trasferimento. Oggi no, domani no, dopodomani forse. Nell'attesa, si diffonde la convinzione che non vogliano il campo perché non è nuovo. Che esista, cioè, una precisa disposizione che vieti, nonostante l'emergenza, l'acquisizione di materiale usato.

"Assolutamente falso", dichiara a
 
Repubblica Carmelo Tulumello, direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile del Lazio. "La verità è che quel campo è una struttura mastodontica che richiede cementificazione e opere di urbanizzazione. Non c'era la garanzia dello stato in cui si trova, perché durante l'ispezione i moduli erano visibili soltanto in parte. E poi chi li avrebbe smaltiti 37 container navali?".

Il punto è che non si riesce a capire chi abbia materialmente fermato l'operazione. Perché da una parte Tulumello sostiene di non avere posto alcun veto, e di aver fatto "solo delle osservazioni ai Comuni su cui ricadeva l'onere della gestione del campo". Dall'altra Pirozzi e gli altri sindaci aspettavano un via libera,

Che non è arrivato. Nessuno ha detto formalmente no, ma nessuno si è preso la responsabilità di accettare la donazione. L'epilogo è di pochi giorni fa: la Ciano sta cercando qualcun altro cui potrebbe servire un campo abitabile da 5mila metri quadrati e 400 posti.

(www.repubblica.it - 6 marzo 2017)

 

 

 

 

02/03/2017

 

 

Modello richiesta Unità Abitative S.A.E.

 

 

"Ieri lungo e accurato sopralluogo dei tecnici incaricati di redigere il GPS: il Centro Storico di Leonessa è sicuro.
Oggi un'importante riunione in Regione sulle emergenze, le soluzioni e soprattutto le prospettive per il nostro Paese con progetti per l'immediato, il medio e lungo termine.
La disponibilità della Regione Lazio e del Presidente Zingaretti, la forza della "mia" Comunità, il lavoro proficuo dei "miei" dipendenti, il coraggio, l 'ostinazione e la passione della "mia" squadra oggi mi fanno essere fiducioso: abbiamo cominciato a scrivere tutti insieme delle belle pagine di futuro..."

 

Paolo Trancassini, Sindaco di Leonessa

 

 

 

 

 

27/02/2017

 

 

Il coordinatore del Coi2 ha accolto la richiesta del sindaco di Leonessa per le valutazioni sulla messa in sicurezza di corso San Giuseppe.  “In relazione alla richiesta del Comune di Leonessa – scrive Vincenzo Leti – si convoca per il giorno mercoledì 1° marzo alle ore 9.30 il GTS presso il Comune di Leonessa, per esaminare la richiesta in allegato alla presente”.

 

(www.rietilife.it)

 

 

 

27/02/2017

 

 

 

 

«La burocrazia non aiuta le popolazioni a rientrare nelle loro terre»

 

«Troviamo sconcertanti le dichiarazioni del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, audito in commissione Ambiente. L'ingegnere ha espresso il suo stupore per le continue richieste della popolazione circa il mancato arrivo delle abitazioni. Ci dispiace non comprenda, ma è piuttosto difficile per i cittadini capire perché ci debbano mettere più di sei mesi, forse un anno, per una casetta di 30 metri quadrati». È quanto scrive in una nota la fondatrice del Comitato 'Illica Vive', Sabrina Fantauzzi.

«Dalle risposte fornite da Curcio - prosegue il comitato civico sorto nella frazione di Accumoli colpita dal sisma della scorsa estate -, è evidente che la farraginosità delle procedure di assegnazione e i continui rimpalli di responsabilità decisionali, di via libera, di autorizzazioni non aiutano al rientro della popolazione nelle terre d'origine. Facciamo presente che il terremoto e la sua gestione post-emergenziale non possono essere considerati un catalogo di buone intenzioni e di sperimentazione teoretica sui poteri dello Stato».

«Al presidente Realacci - prosegue Fantauzzi - che si è compiaciuto del fatto che in commissione nessun deputato avesse presentato emendamenti, giova ricordare che ai deputati è stato impedito di presentare emendamenti giacché il dl è arrivato alla Camera blindato. Chiederemo al presidente Realacci di audire anche i comitati spontanei che racconteranno come stanno le cose - conclude il Comitato - per risolvere le quali sistema ultra gerarchizzato è del tutto fallimentare».

(La redazione di www.ilgiornaledirieti.it)

 

 

 

 

 

24/02/2017

 

RIETI - Terremoto, dopo lo sfogo del commissario Errani sui ritardi e le inefficienze nella gestione dell'emergenza, rivelate ieri da Panorama, il sindaco di Leonessa Paolo Trancassini via Facebook attacca: "Il congresso del PD e la futura imminente scissione "donano" ad Errani il dono della vista e dell'analisi sulla ricostruzione post-sisma. Oramai è evidente a tutti che da un lato ci sono le tragedie di intere comunità e le sfide quotidiane che amministratori comunali combattono, quali la paura, i bisogni e le prospettive di un futuro e dall'altro c'è la burocrazia, l'inefficienza, l'inadeguatezza ed ora anche le beghe di partito. Tutto questo è gravissimo ed inaccettabile. Errani si dimetta subito e vengano assegnati poteri speciali ai Sindaci che hanno dimostrato che una politica per il territorio ancora esiste"

 

(Alessandra Lancia - www.ilmessaggero.it)

 

 

21/02/2017

La copertina de “La Domenica del Corriere” pubblicata il 6 marzo 1955 sul disastro aereo che interessò Rieti e la sua montagna. Il quadrimotore DC-6 della compagnia belga Sabena, la sera del 13 febbraio, si schiantò alle pendici del monte Terminillo e le ventinove persone a bordo, tra le quali Marcella Mariani, attrice e Miss Italia 1953, furono ritrovate senza vita.

 

 

21/02/2017 

Casette anche per Posta, Cittareale, Borbona e Leonessa. Oltre 150 unità, in risposta ai fabbisogni stimati dalle stesse amministrazioni comunali del cratere laziale a sud di Amatrice e Accumoli, che nelle ore scorse hanno formalizzato la richiesta di soluzioni abitative d'emergenza (Sae) sui rispettivi territori alla Regione Lazio. La quale, attraverso la Protezione civile, sta valutando la possibilità di estendere il perimetro dei "paesi a tempo" anche al di sotto della cintura amatriciana e accumolese, dove i cantieri delle Sae sono già quasi tutti partiti, e nel caso del campo "Amatrice Zero" quasi ultimati.

(www.corrieredirieti.it)

 

21/02/2017

 

Decalogo per la paura delle scosse

Ripartire dal terremoto per allacciare legami di amicizia più profondi, imparare a essere solidali con chi ci è vicino e riuscire ad affrontare insieme gli eventi negativi. É uno dei punti di forza e in evidenza nel decalogo consegnato ai genitori dei bambini di Castel di Lama (Ascoli Piceno), coinvolti nel percorso di intervento per l'elaborazione, la gestione e il superamento del disagio, dello stress e dell'ansia che la paura del terremoto ha prodotto nei piccoli studenti delle elementari. 

Il progetto è promosso da un team di esperti della cooperativa Delta Project, coordinati dalla psicologa Marisa Barletta, specializzata in psicologia negli interventi traumatici, con il sostegno del Comune e dell'assessore Laura Gigli. 

«Attraverso la scuola - spiega Marisa Barletta - abbiamo consegnato ai bambini un questionario che hanno compilato con l'aiuto delle insegnanti, per capire quali fossero i disagi vissuti a causa del terremoto e in che percentuale fossero presenti. Sulla base dei risultati abbiamo calibrato gli interventi che stiamo mettendo in campo». 

140 i bambini che hanno risposto al questionario, 180 quelli che partecipano ai corsi iniziati a dicembre e che si concluderanno a marzo. Le lezioni, divise in 20 corsi, accolgono i piccoli studenti distribuiti per classi ed età. Gli appuntamenti con gli esperti hanno cadenza settimanale e prevedono l'uso di strumenti audiovisivi, role play e diverse tecniche di gioco. I consigli degli esperti. 

«Ascoltare attentamente i bambini - scrive la psicologa nel decalogo destinato ai genitori -: è importante cercare di capire qual è la percezione dell'evento che i bambini hanno riportato. Cercare di metterli a loro agio, affinché possano parlare e raccontare anche le loro paure, farli esprimere senza mostrare eccessiva preoccupazione, cercare in tutti i modi di tranquillizzarli. Evitare il più possibile che vedano eventi traumatizzanti in tv. Tranquillizzarli dando loro un sostegno psicologico: per rasserenarli è sufficiente parlare con calma, mostrandosi tranquilli, spiegando loro tutto ciò che si sta facendo per proteggerli. É importante che i bambini si sentano il più possibile al sicuro con gli adulti. Essere pronti ad affrontare le più svariate situazioni: i bambini possono avere reazioni di diverso tipo. A seconda dell'età, del carattere, delle condizioni psico-emotive, specialmente i più piccoli sono molto influenzati dalle reazioni dei genitori. Quelli che sono nella fase preadolescenziale hanno maggiori strumenti per gestire e razionalizzare le loro paure. Tuttavia anche loro hanno bisogno di comprensione e supporto affettivo da parte degli adulti. Accettare l'aiuto degli esperti e prestare attenzione a ogni cambiamento significativo nelle abitudini del proprio figlio. I cambiamenti- prosegue la psicologa- possono manifestarsi con disturbi della sfera del sonno, della nutrizione, della concentrazione, dell'umore. In questi casi é bene rivolgersi a persone specializzate». 

Dedicare molto «tempo e attenzione ai propri bambini in queste circostanze- continua-. É di fondamentale importanza trovare il tempo per intrattenersi con loro nel parlare, nel giocare e in particolare nel saperli ascoltare. Può essere utile leggere insieme delle fiabe ed essere presenti quando si addormentano. Aiutare il bambino a ritornare alle normale abitudini, cercando di ripristinare i ritmi quotidiani, abituali. Essere un modello: i genitori rappresentano un modello al quale i bambini tendono a uniformarsi. Se si mostrano eccessivamente agitati, preoccupati, nervosi, il bambino ne riceverà un cattivo esempio che tenderà a imitare». 

Imparare dall'emergenza: trarre profitto anche dall'evento negativo. «Può essere molto utile per il bambino se i genitori riescono a fargli capire che anche gli eventi negativi fanno parte della vita e che è bene imparare a sapersi comportare e ad aiutarsi l'un l'altro anche e soprattutto in situazioni difficili. Incoraggiare i bambini ad attivarsi: i piccoli devono imparare che possono collaborare e dare il loro aiuto anche in caso di eventi traumatici. Magari aiutando il nonno, la mamma o il coetaneo in difficoltà».

(www.ilgiornaledirieti.it)

 

20/02/2017 

 

AMATRICE - Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, è arrivato ora ad Amatrice. Primo incontro con il sindaco Sergio Pirozzi. Le persone gli hanno chiesto intervento sulle strade.

"Serve rimettere in moto il motore - dichiara Tajani - La sollecitazione alle istituzioni europee è sostenere le imprese. Un miliardo del fondo dì solidarietà a cui si può aggiungere un altro miliardo e altri fondi. Ma la priorità è consentire alle persone di tornare qui".

Il sindaco Pirozzi a sottolinea l'importanza della ripresa economica: "Senza imprese e senza agevolazioni farò la contea".

Il vescovo Domenico Pompili incontrando Tajani ha ricordato l'importanza delle infrastrutture: "Solo così l'economia riparte".

("Il Messaggero")

20/02/2017

(AGI) - Amatrice (Rieti), 20 feb. - "Con gli altri comuni del 'cratere' domani avremo una riunione sul tema delle scuole, affinche' tutte siano oggetto di adeguamento sismico ma anche quelle non colpite dal sisma, perche' e' maturata una domanda di sicurezza da parte delle famiglie a cui va data una risposta". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante la sua visita ai cantieri avviati ad Accumoli e Amatrice, per fare il punto sulla ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto. (AGI)

 

 

20/02/2017

«A quasi sei mesi dalla prima forte scossa di terremoto del 24 agosto che ha colpito il centro Italia prosegue l'attività delle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità, sia con procedura AeDes (Agibilità e Danno in emergenza sismica), avviata fin dai primi giorni successivi alla scossa del 24 agosto, sia con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre. A ieri, sono complessivamente 110.724 i sopralluoghi di agibilità effettuati nelle Regioni Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, grazie all'impegno dei professionisti appartenenti ai Consigli nazionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e Geologi impiegati a titolo volontario, nonché di tecnici dei centri di competenza del Dipartimento, delle Regioni, delle Forze Armate e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Nella giornata di oggi sono operative sui territori 183 squadre per i sopralluoghi, a cui si aggiungono 21 tecnici impegnati nel supporto ai centri di coordinamento e alla digitalizzazione delle schede».

Così in una nota il dipartimento della Protezione civile.

«Complessivamente, dall'inizio dell'emergenza - si legge nel comunicato -sono state acquisite e digitalizzate 47.803 schede AeDes, tra edifici pubblici e privati: di queste, 2.184 hanno riguardato edifici scolastici (66% agibili, 6% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità); 1.766 hanno riguardato altri edifici pubblici (45% agibili, 22% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità). Su 43.853 edifici privati, il 45% è risultato agibile, a cui si aggiunge un 6% di edifici che non risultano danneggiati ma sono inagibili per rischio esterno, mentre il 30% è stato dichiarato inagibile e i restanti hanno avuto esiti di parziale o temporanea inagibilità. Le squadre attivate con procedura FAST a partire dai primi di novembre, in seguito alle forti scosse di fine ottobre, hanno condotto ad oggi 69.921 sopralluoghi sui soli edifici privati. Di queste ultime, 49.639 hanno consentito l'attribuzione dell'esito: di agibilità per quasi il 57% degli esiti attribuiti, a cui si aggiunge un 3% di edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano non utilizzabili per solo rischio esterno, mentre il 40% ha dato esito di non utilizzabilità per temporanea, parziale o totale inagibilità. Sono invece 13.282 gli edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili o sono comunque necessari ulteriori sopralluoghi. Il numero di edifici interessati e le percentuali degli esiti di valutazione del danno, però, variano significativamente nelle quattro regioni interessate. In particolare, nella Regione Marche su 29.313 verifiche FAST su edifici privati, sono 24.221 le verifiche per le quali è stato attribuito l'esito: risultano 10.973 edifici agibili (45% degli esiti), 844 che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno e 12.404 "non utilizzabili" perché danneggiati. Nella Regione Umbria su 19.477 verifiche effettuate sono 14.378 gli esiti attribuiti: risultano 10.015 edifici agibili (il 70% degli esiti) e 434 "non utilizzabili" per solo rischio esterno, mentre sono 3.929 gli esiti di "non utilizzabilità" per danneggiamento. Nella Regione Abruzzo su 12.206 verifiche effettuate sono 9.718 gli esiti attribuiti: sono risultati 6.141 edifici agibili (circa il 63% degli esiti), 374"non utilizzabili" per solo rischio esterno e 3.203 "non utilizzabili" perché danneggiati. Nel Lazio, su 1.925 verifiche effettuate, sono 1.322 gli esiti attribuiti: risultano 1.077 gli edifici agibili (81% degli esiti), 34 "non utilizzabili" per solo rischio esterno e 211 "non utilizzabili" perché danneggiati. E' bene ricordare che in seguito ai nuovi eventi sismici registrati il 18 gennaio il Dipartimento ha emesso il 12 febbraio una circolare che prevede che per i Comuni di Montereale, Capitignano, Campotosto, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno, Scoppito, in provincia di L'Aquila, Amatrice, Accumoli, Antrodoco e Borbona, in provincia di Rieti e Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, sia prorogata alla data del 28 febbraio la scadenza per la richiesta di primo sopralluogo o revisione di un precedente sopralluogo con scheda Fast con esito utilizzabile o scheda Aedes con esito 'Agibile' (A)».

20/02/2017

Si è svolta nella ex sala giunta della Provincia di Rieti una conferenza stampa di Fratelli d’Italia, alla presenza del coordinatore regionale Marco Marsilio, del consigliere regionale Fabrizio Santori, del consigliere provinciale Marco Cossu e del portavoce cittadino Daniele Sinibaldi. Al centro delle comunicazioni di Fratelli d’Italia le iniziative relative all’emergenza neve, alla sicurezza degli istituti scolastici, alla gestione della protezione civile e alle iniziative tese al rilancio economico delle zone interne.

«Siamo l’unica forza politica che in questo momento di crisi profonda difende e pretende un futuro per questa provincia – ha spiegato il portavoce reatino, Daniele Sinibaldi - lo facciamo con un lavoro che prende vita dal territorio, uno sforzo corale che coinvolge tutti i livelli della politica. Ora la nostra azione deve essere da stimolo per tutto il centrodestra affinché si possa tracciare una strada per la rinascita di Rieti».

«La nostra azione è la risposta politica a chi dice che la provincia è inutile o che chi la amministra non può fare niente per mancanza di risorse – ha aggiunto il consigliere provinciale Marco Cossu - diamo voce alle istanze che provengono dai territori, come l’esigenza di fare subito qualcosa per far ripartire il turismo che ha subito pesantemente il colpo dello sciame sismico, soprattutto per chi ci guarda dall’estero. Perciò ho presentato una mozione con cui si chiede l’intervento diretto dell’Agenzia regionale del Turismo che dovrebbe fare una campagna pubblicitaria internazionale dedicata alla provincia di Rieti».

«In tempi non sospetti, prima che “Le Iene” irrompessero a Rieti, come Fratelli d’Italia abbiamo presentato due interrogazioni per sollecitare la messa in sicurezza degli edifici scolastici nel cratere sismico – ha dichiarato il consigliere regionale Fabrizio Santori - Per l’adeguamento sismico delle scuole, la Regione Lazio ha investito quasi tutto nella provincia di Frosinone. Inoltre, abbiamo chiesto chiarimenti sull’organizzazione, o disorganizzazione, dei volontari durante l’emergenza neve di metà gennaio. Infine, abbiamo chiesto che la commissione speciale sul terremoto chiami in audizione i sindaci dei comuni inseriti nel cratere sismico e i presidenti delle associazioni di categoria».

«In questa immane tragedia che ha colpito l’Italia centrale, Fratelli d’Italia è presente attraverso l’impegno degli amministratori comunali, consiglieri regionali e anche con il gruppo parlamentare – ha concluso Marco Marsilio, coordinatore regionale di FdI - Siamo radicati nei territori e questo ci permette di avere chiara la situazione, captare velocemente i bisogni che emergono e pensare le soluzioni insieme ai nostri amministratori. La sinergia è funzionale gli interessi delle comunità che ogni giorno chiedono a gran voce soltanto il diritto di vivere con dignità in casa propria».
 

("Il Giornale di Rieti")

19/02/2017

 

«L'Europa ha già fatto per i terremoti de L'Aquila e dell'Emilia Romagna, e farà molto anche per le Marche e il Maceratese in termini di sostegno economico. La protezione civile ci ha presentato una fotografia in cui si contano quasi 25 miliardi di danni. Ci sono due miliardi di euro (di cui un miliardo del fondo di solidarietà, pronto nel giro di due o tre mesi)». Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in visita oggi a Camerino e negli altri comuni terremotati del Maceratese.

Non solo supporto economico, ha aggiunto, ma anche in termini di vicinanza e comprensione dello stato d'animo della popolazione. «Ho cercato di portare nel dibattito parlamentare quella sensazione di impotenza della popolazione - ha aggiunto Tajani -, quella sensazione di vivere sempre come se la testa girasse continuamente».

Il presidente ha sottolineato poi il ruolo centrale che Camerino può rivestire nel campo della partecipazione a progetti europei: «La città può essere un punto di riferimento, e l'università' un elemento qualificante per l'aggiudicazione di bandi comunitari. Camerino è chiamata a svolgere un ruolo importante».

 ("Il Giornale di Rieti")

19/02/2017

Si comunica che sono riaperti i termini per la presentazione delle domande di sopralluogo per gli edifici.

Le domande vanno presentate entro e non oltre il 28 febbraio 2017.

Queste nuove istanze di sopralluogo dovranno essere obbligatoriamente accompagnate da un perizia asseverata (ovvero relazione sullo stato dell’immobile compilata da un perito certificato).

Per il successivo sopralluogo fara’ fede il numero di protocollo del Comune di Leonessa.

 

Leonessa,Casa Comunale,18 febbraio 2017

 

A seguito degli ulteriori eventi sismici registrati il 18 gennaio, si rende necessario aggiornare alcune indicazioni in merito alle modalità e al termine per la presentazione delle istanze di sopralluogo.

Nello specifico si fa riferimento ai Comuni di seguito elencati nei quali il risentimento al sito risulta superiore ai precedenti eventi e tale da poter aver procurato un aggravamento del quadro di danneggiamento dei manufatti interessati precedentemente senza danni o con danni lievi: Montereale, Capitignano, Campotosto, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno, Scoppito, in provincia di L’Aquila, Antrodoco e Borbona, in provincia di Rieti oltre ad Amatrice (RI), Accumoli (RI), e Arquata (AP).

Tali Comuni, qualora non già presenti nella lista dei Comuni indicati di Area 1 nella circolare UC/TERAG16/73056 DEL 28/12/2016, ai soli fini della gestione dei sopralluoghi di agibilità, sono ad essi equiparati.

L’elenco sopra riportato è, perciò, finalizzato esclusivamente ad individuare l’ulteriore perimetro all’interno del quale, in via prioritaria, sarà concentrata l’attività di rilevamento per le finalità di gestione dell’emergenza.

Per i suddetti comuni la scadenza per la richiesta di primo sopralluogo o revisione di un precedente sopralluogo con scheda Fast con esito utilizzabile o scheda Aedes con esito A è prorogata alla data del 28 febbraio p.v. (fa fede la data di protocollo) ed è sufficiente l’istanza semplice di sopralluogo (modello IPP).

Per gli altri Comuni al di fuori di tale elenco, l’istanza di primo sopralluogo deve essere accompagnata da perizia asseverata e comunque presentata entro la data del 28 febbraio (fa fede la data di protocollo).

Le richieste di revisione di un precedente sopralluogo Aedes con esito di inagibilità, sia nei Comuni sovraindicati che negli altri, seguono le procedure già indicate nella circolare prot. UC/TERAG16/73056 del 28/12/2016.

Si invitano codesti centri di coordinamento regionali a veicolare l’informativa agli Enti locali, e ad effettuare, d’intesa con la scrivente Dicomac, un efficace monitoraggio ai fini della corretta applicazione della procedura.

 

 

15/02/2017

 

"Oggi un lungo confronto tra istituzioni: insieme a Vito e Damiano abbiamo parlato della paura del futuro per due ore con il Presidente Zingaretti e soprattutto di come combatterla con misure nell'immediato, nel breve e nel lungo termine. Tra una settimana le risposte definitive che verranno presentate direttamente da Zingaretti a Leonessa nei prossimi giorni. Sono fiducioso del risultato ed ho apprezzato molto l'approccio, la disponibilità e la condivisione. Se andrà bene, oggi un passo avanti fondamentale".

Paolo Trancassini, Sindaco di Leonessa

 

 

La Regione Lazio ha realizzato le prime quattro guide pratiche a sostegno dei cittadini dei comuni colpiti dal sisma con la descrizione delle procedure per avviare la ricostruzione. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

Si tratta di informazioni già rese note attraverso il sito www.ricostruzionelazio.it dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione nel Lazio che sta curando tutte le fasi successive a quelle dell’emergenza post-sisma attraverso informazioni puntuali rivolte ai cittadini, alle forze produttive e ai professionisti impegnati nella ricostruzione. Nella prima guida pratica sono indicate le procedure per richiedere i contribuiti per la riparazione degli edifici con danni lievi.

Nella seconda guida è specificato quello che c’è da sapere per richiedere la delocalizzazione temporanea di un’attività agricola zootecnica e l’iter da seguire. Nella terza viene indicato l’iter per richiedere la delocalizzazione temporanea di un’attività produttiva e le modalità con le quali vengono erogati i rimborsi ai commercianti, agli artigiani e alle forze produttive delle aree colpite dal sisma.

In un quarto opuscolo vengono specificate quali sono le competenze e gli ambiti di intervento dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione nel Lazio, raggiungibile al Numero Verde 800900707, con orari di apertura al pubblico e indirizzo di riferimento. I primi opuscoli sono stati distribuiti ai quindici Sindaci dell’area del cratere per la loro distribuzione attraverso canali, luoghi di accesso e di incontro dei cittadini. Il materiale prodotto, inoltre, sarà reperibile anche in altri centri di aggregazione delle comunità locali.

 

www.ilgiornaledirieti.it)

 

14/02/2017

“Domani incontrerò Zingaretti e giovedì riferirò agli operatori economici e a tutti coloro che vorranno partecipare, (ore15 Cinema Iris), lo stato dell’arte e le iniziative che metteremo in campo. Intanto la prima:
“Uno scatto e uno scontrino per Leonessa”, un concorso fotografico avente ad oggetto il centro storico di Leonessa o delle frazioni. Per partecipare basta una foto originale del Paese ed un’altra di uno scontrino o di una ricevuta fiscale: se spendi a Leonessa partecipi. In premio 1000,00 euro, messi in palio da me. Due mesi di foto poi il vincitore. #unoscattoeunoscontrinoperleonessa Passa parola, è importante.”

Paolo Trancassini

Sindaco di Leonessa

14/02/2017

 

Programma Stralcio Viabilità Anas post Sisma

12/02/2017

 

 

 

11/02/2017

Domani a Roma alle 11 nella chiesa di San Giuseppe Artigiano (zona Tiburtina) la Comunità Romano/Leonessana festeggerà il Nostro Santo Patrono Giuseppe. Vi aspetto, è importante, vi devo parlare.

Paolo Trancassini, Sindaco di Leonessa

 

10/02/2017

Questa mattina ci hanno presentato il Decreto Legge n.8/2017, l'ennesimo atto di vuota burocrazia: il silenzio sul danno economico che hanno subito e continuano a subire le nostre aziende, unitamente alla complicazione delle procedure, è inaccettabile. Abbiamo protestato ed abbiamo chiesto il "vestito su misura", dimostrando di avere chiara la situazione, le "misure" e le strategie: il Presidente Zingaretti ci riceverà in settimana (così ci dicono).
Durante la guerra vengono applicate procedure e leggi speciali, e questa è una difficilissima guerra, che il Governo sta affrontando nel modo sbagliato: non è mai stata indetta una gara d'appalto per scavare una trincea!
La paura del futuro si combatte solo con un passo avanti, anche piccolo, ogni giorno.....oggi un passo indietro!

 

09/02/2017

"Domani spiegheremo al Presidente Zingaretti che una località turistica tra le più importanti del Lazio ha bisogno di un percorso chiaro, veloce, efficace, per salvaguardare i suoi imprenditori, la sua economia, e soprattutto il suo futuro.
Serve un vestito su misura, che permetta a Leonessa di "vestirsi" adeguatamente in questo inverno così difficile: le misure sono pronte, manca la stoffa.
La paura del futuro, si combatte solo con un passo avanti anche piccolo, ogni giorno..."

Paolo Trancassini, Sindaco di Leonessa

 

06/02/2017

Festeggiamenti in onore di San Giuseppe da Leonessa - 4 Febbraio 2017

03/02/2017

"Le scuole sono agibili anche oggi, così come lo erano ieri e l'altro ieri, la mattina e a mezzanotte. Con le scuole agibili non hai diritto ai moduli, non puoi chiederli e la Protezione Civile, il Commissario al Sisma, la Regione Lazio ed il Ministero della Pubblica Istruzione ti impongono di tenerle aperte.

Dopo l'allarme della Commissione Grandi Rischi siamo riusciti a far passare il concetto di pericolo, non di paura: in sintesi tu, Stato, dici che c'è un pericolo enorme devi pensare a prevenirlo e non a scaricarlo su di me.

Se chiudi una scuola agibile commetti un reato, interrompi un servizio pubblico, e certamente non puoi farlo per paura.

Ma se è lo stato a paventare il pericolo è diverso .

Stiamo facendo il massimo, di più non si può, io almeno non posso "

 

Paolo trancassini, Sindaco di Leonessa

 

31/01/2017

 

Piano Emergenza Comunale

 

30/01/2017

 

 

 

24/01/2017

 

 

 

 

 

 

 

 

22/01/2017

 

 

 

Facendo seguito al verbale della commissione Grandi rischi del 20/01/2017 organo scientifico consultivo della Presidenza del Consiglio che non esclude future scosse di alta magnitudo, 6-7, nelle zone dell'Aquilano fino al confine con il Lazio e che recita:


“Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento.La Commissione identifica tre aree contigue alla faglia principale responsabile della sismicità in corso, che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo
(M6-7). Questi segmenti – localizzati rispettivamente sul proseguimento
verso Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L’Aquila del 2009 e di Colfiorito del 1997 – rappresentano areesorgente di possibili futuri terremoti” che hanno il potenziale di produrre elevata magnitudo (M 6-7)”.

 
Con la presente, stante l’allarme genericamente lanciato, nel quale, a fronte del paventato rischio non si capisce quali siano i provvedimenti da adottare e soprattutto quali siano i rischi per la popolazione, si chiede di conoscere quanto è realmente a VS conoscenza e nel contempo quali misure sia più giusto adottare
considerato anche il fatto che Leonessa ha un antico centro storico.


Il sottoscritto, alla luce di quanto sopra, comunica che provvederà con effetto immediato ad emettere ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino alla verifica sismica completa di carotaggi, prove di laboratorio e quant’altro necessario nulla escluso.


Avv. Paolo Trancassini

 Sindaco di Leonessa

 

21/01/2017

Fate conto che a parlare sia Leonessa e le sue Frazioni.

La città, le sue Frazioni, i suoi Abitanti.

La Redazione di www.leonessa.org

 

 

"Prima di parlare bisogna essere consapevoli di aver collegato bene cuore e cervello!

Non si può parlare solo col cuore o solo col cervello, ma volete capirlo che sono due cose imprescindibili.

Non venite a dirci, specialmente in questi momenti, come vivere la vita di paese stando in città liberi da ogni diretta difficoltà.

Troppo bello !!!

O pensate che scrivendo che ci siete vicini basti a risolverci i problemi...Ma fateci il piacere...!

Fino ad ora non o sentito nessuno dirmi: vengo al paese per rendermi utile, quello sarebbe condivisione ed amore!

Aoh...

Si vuole capire o no che i primi "a riprendersi Leonessa" devono essere i Leonessani, Se non si torna a vivere il paese è inutile fare salti mortali velleitari.

Gli interessi di pochi non sono di tutti. Basta!!!

Allora per cortesia, lasciateci vivere in santa pace le nostre difficoltà e non fateci sentire presi per il culo!

Scusate per questo sfogo dovuto sicuramente ad un effetto emozionale dopo una giornata come quella di ieri; esso è diretto a tutto e a tutti, ma non si possono sentire più inutili "vomiti" che non servono a nulla.

E, come dice San Paolo, alle parole devono seguire i fatti!

Buona Giornata a Tutti

 

 

18/01/2017

Crediamo sia opportuno sottolineare che i crolli riguardano due edifici nella frazione di Sant'Angelo già lesionati dal sisma del 30 ottobre.

La Redazione di www.leonessa.org

RIETI - Leonessa ripiomba nell'incubo terremoto: crolli nelle frazioni già colpite dal sisma del 30 ottobre, gente tutta fuori casa

 nonostante i 40 centimetri di neve, riaperti i tre centri di accoglienza, al palasport, a Terzone e Villa Gizzi.


«Siamo veramente sconfortati, ne eravamo appena venuti fuori e adesso si ricomincia da zero», dice il sindaco Paolo Trancassini.

(Alessandra Lancia "Il Messaggero") 

 

Il Messaggero La Repubblica

 

 

12/01/2017


Volava Gabriella tra gli archetti, inutili ostacoli al suo inesorabile passo.

In quel minuto e spicci sembrava sospesa sulla sabbia della piazza.

E la Gara del Pane era sempre tutta nella sua corsa inafferabile e nel suo dolcissimo sorriso.

Invincibile.

Ed invincibile, nonostante il triste destino che la portata via troppo presto, rimmarrà per sempre nei cuori di tutti Noi.

Già, il destino.

Gabriella era una dei protagonisti del manifesto del Palio 2016.


Per Noi di leonessa.org  il Palio del velluto 2017 avrà lo stresso manifesto.

Questo.

Quello con in primo piano Donna Gabriella Bastioni, del glorioso Sesto di Forcamelone.


Piccola.

Un sorriso contagioso.

Invincibile.

Per Sempre.


11/01/2017

 

 

La casa in montagna” il nuovo romanzo di Roberto Pulcini edito da Virginia Edizioni esce in libreria

 

Dal 29 dicembre 2016 è disponibile in libreria il nuovo romanzo di Roberto Pulcini “La casa in montagna”, edito da Virginia Edizioni (marchio della casa editrice fondata da Elena Marotta, materana di nascita ed emiliana di adozione), con cui è risultato finalista alla ventiduesima edizione del Concorso Letterario Jacques Prévert 2016 – Sezione Narrativa. L'autore è alla sua seconda pubblicazione.

Protagonista del romanzo è Antonio, un ragazzo dotato di un grande talento per gli studi. Purtroppo la sua è una vita in salita, controvento, piena di figure mancanti e di caselle vuote. Per resistere ai colpi del destino si aggrapperà alla determinazione, alla perseveranza, ma, allo stesso tempo, si nasconderà nel passato, nell'ossessivo rifugio dei suoi ricordi.

La sua vita è legata a doppio filo a quella di Maria: un amore adolescenziale, perduto nelle pieghe della vita, ma che in realtà non è mai riuscito a dimenticare, perché questo evento va oltre la sua capacità di accettazione. Se da un lato, quell'amore gli consente di provare ancora emozioni forti, dall'altro gli impedisce di vivere il presente e in particolare il matrimonio con Stefania.

Le vicende di Antonio legano tre generazioni di persone, unite da affetti sinceri, sentimenti profondi, sogni e aspirazioni, nonché dalle difficoltà quotidiane e dalla solitudine, loro indesiderata compagnia; e la casa in montagna, quella di Leonessa, farà da sfondo al loro faticoso incedere, solo apparentemente in disparte.

L'autore Roberto Pulcini vive a Roma, città dove è nato e dove lavora; anche lui, come il suo protagonista, è particolarmente legato alla casa di Leonessa; una località che non è sfuggita ai terremoti di agosto e ottobre 2016, anche se, fortunatamente, i danni non sono stati così devastanti come nei paesi limitrofi, epicentri dei sismi.

“Dopo L'amore puro, il mio primo romanzo – così l'autore – ho pensato di scrivere questa vicenda ambientata nei luoghi dove ho vissuto per molti anni, o che frequento ancora, come nel caso di Leonessa, paese dove, fin da bambino, ho trascorso vacanze allegre e spensierate, quelle che non dimentichi mai, tesoro inalienabile della mia memoria".

11/01/2017

La legalità e la verità vincono di nuovo

Da molti anni a Leonessa si svolge con successo la Sagra della Patata, finalizzata alla commercializzazione di quest'ultima.

La riuscita della manifestazione è resa possibile dalla generosa dedizione degli innumerevoli volontari e dall'apporto di ingenti risorse umane, mezzi e strutture dell'Amministrazione Pubblica.

Ma nè la Proloco nè il Comune di Leonessa organizzatori dell'iniziativa hanno mai diffuso i risultati della gestione economica delle tante edizioni allestite, così trasgredendo prescrizioni normative e privando i cittadini della giusta conoscenza del ricavato della Sagra considerato l'ingente onere sopportato dalla municipalità leonessana per l'organizzazione di tale evento.

 Dopo l'avvio delle indagini da parte della Guardia di Finanza nel settembre del 2014, a partire dalla seduta del Consiglio Comunale del 1 ottobre 2014 in poi, il Sindaco ed il suo alter ego iniziavano contro di noi una sarabanda di farneticanti accuse, epiteti ed anatemi a causa della nostra denuncia, senza fornire anche l'obbligatoria risposta alla puntuale interrogazione al riguardo presentata il 6 ottobre 2014 dal leader della minoranza. L'Amministrazione perciò anzichè effettuare, se necessarie (!!!) le opportune verifiche e darne pubbliche risultanze, assumeva una posizione di connivenza con la gestione della Sagra intestata alla Pro Loco.

La Guardia di Finanza a conclusione dei controlli effettuati comunicava l'11 settembre 2015 specifico rapporto alla Procura della Repubblica di Rieti.

L'Agenzia delle Entrate nelle scorse settimane ha notificato alla Pro Loco e al suo Presidente avviso di accertamento, per rilevante importo, di evasione delle imposte sulle operazioni e sugli utili della Sagra della Patata.

Ciò significa che:

la manifestazione produce utili, la cui esistenza viene celata così come non viene comunicata la sua destinazione, restando riservata la conoscenza di tali dati soltanto ad alcuni soggetti;

la mancanza di bilanci e di trasparenza è funzionale alle infrazioni fiscali e alla clandesinità dell'utili.

La manifestazione avrebbe avuto lo stesso successo e un risultato economico pur osservando le normative vigenti in materia fiscale e di bilanci e la trasparenza gestionale.

Danilo Rauco     Giancarlo Falcucci              Lista Legalità, Rinnovamento, Sviluppo       

E' arrivato Babbo Natale !

Abbiamo ricevuto, insieme alla Città di Leonessa, dei "particolari" Auguri natalizi dai Sig.ri Danilo Rauco e Giancarlo Falcucci ai quali risponderanno anche e soprattutto nelle sedi opportune.

 

Certamente se avessero un'attività commerciale, una impresa agricola o un po' di amore per il proprio paese al posto di cospicue pensioni e stipendi e rancori per l'isolamento politico, avrebbero augurato alla nostra bellissima città le fortune e lo spirito della Sagra per ripartire dopo il terremoto che ci ha colpiti ed avrebbero utilizzato il proprio tempo (molto) per fare e non per distruggere.

 

 

Ovviamente Babbo Natale, quello vero, porterà loro solo carbone e l'isolamento di oggi sarà l'emarginazione di domani.

Noi continueremo a lavorare, ora più che mai...Ce nè bisogno !!!

Comune di Leonessa                                                          Pro Loco di Leonessa

    Paolo Trancassini                                                                 Elena Rauco                    

 

29/11/2016

La forte scossa avvertita nel'Aquilano, di magnitudo 4.4, non rientra nella sequenza sismica che ha devastato il centro Italia ad agosto e a ottobre. «Sicuramente è un'altra struttura, che si era attivata già da qualche giorno con altre scosse minori». 

È l'analisi a caldo del sismologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica (Ingv) Alessandro Amato, interpellato dall'Agi. «L'epicentro di questa scossa - spiega - è collocato 5 chilometri più su rispetto al limite più meridionale del cluster di questa estate. In questa zona avevamo registrato già una certa sismicità all'altezza del lago di Campotosto. Interessa un'altra struttura, la stessa area che fu colpita da una violenta scossa superiore a magnitudo 5 il 9 aprile 2009, pochi giorni dopo il Terremoto dell'Aquila». 

Quello che non si può ancora valutare, ammette il sismologo, è un eventuale nesso causale tra le scosse di Amatrice e questa: «Non possiamo sapere se ci sarebbe stata ugualmente la scossa di oggi se non ci fossero state quelle di agosto e ottobre. È probabile comunque che, avendo oltretutto un meccanismo simile, il Terremoto nel centro Italia abbia contribuito ad attivare questa nuova sequenza». 

(www.ilgiornaledirieti.it)

27/11/2016

"Sono quasi sempre a Leonessa. Vedo che piano piano tutto inizia a riprendere vita. Le ferite si rimarginano con la cura di tutti. Noi del Gruppo Alpini siamo pronti e siamo già corsi ad Accumoli; correremo anche per Leonessa. Intanto siamo riusciti ad ottenere dalla Direzione ANA di Milano l'organizzazione del Raduno degli Alpini del Centro -Sud Italia per Luglio 2018. Significa che per un fine settimana Leonessa ospiterà almeno 2500 Alpini. "........Lo faremo tutti insieme per dare il giusto lustro ed una maggiore notorietà alla nostra Leonessa. La rivista L'Alpino raggiunge 450.000 famiglie in tutto il mondo; per quella occasione tutti leggeranno cosa siamo capaci di organizzare a Leonessa e quanto essa merita di essere raggiunta per viverla addosso."

Nardino Cesaretti - Gruppo Alpini Leonessa

23/11/2016

<< I Terremoti che hanno messo in ginocchio paesi e danneggiato gran parte del Centro Italia, nonostante la loro furia distruttiva non sono riusciti ad avallare il teorema sulla pericolosità della Strada Panoramica del Terminillo. Dopo i due principali eventi sismici infatti nemmeno un sasso è caduto delle pareti di "Jaccio Crudele" sulla strada vergognosamente chiusa da quasi due anni. Se qualcuno avessa ancora dei dubbi, "L'agibilità", per usare un termine in voga in questi giorni, della via che uisce Leonessa al Terminillo , costituisce la prova dell'incompetenza e dell'incapacità ad assumersi responsabilità da parte di chi, deputato a farlo, ha preferito nascondersi dietro la burocrazia. E' la prova inoltre che quando manifestavamo da soli nel silenzio colpevole di molti, principalmente del COmune di Rieti, avevamo ragione ma come è solito fare in tutte le vicende che hanno riguardato il Terminillo, il Sindaco Petrangeli ha preferito nascondersi.

Ora però abbiamo il compito di ricostruire, riparare e soprattutto rilanciare l'economia dei nostri Territori, ed in questa partita epocale per la sopravvivenza non potrà esserci sapzio per chi, sottraendosi sistematicamente alle sue responsabilità non ha la capacità di rappresentare e difendere il proprio Territorio.

Noi non permetteremo più a nessuno di danneggiarela nostra economia, i nostri Paesi, la nostra Terra oggi in assoluta emergenza.

NON ABBIAMO PIU' TEMPO DA PERDERE ! >>

Lo dichiara in una nota Paolo Trancassini, Coordinatore Provinciale di Fdi - An

 

19/11/2016

 

IL PUNTO SU LEONESSA: Superamento emergenza abitativa, servizi di assistenza sanitaria e amministrativa, messa in sicurezza

“Stiamo superando la fase della prima emergenza, ma il lavoro è ancora lungo e necessita del sostegno di tutta la Comunità, di una Comunità grande, non circoscritta alle mura del paese o ai confini della provincia.
Abbiamo bisogno della partecipazione dell’intera comunità degli amanti di Leonessa, della sua storia, della sua natura e soprattutto dei suoi prodotti. Dimostrando di essere uniti e partecipi possiamo velocizzare il processo di ripresa.” Paolo Trancassini

EMERGENZA ABITATIVA
Grazie alla generosità e alla disponibilità di tutti coloro che hanno proposto delle abitazioni a prezzi contenuti e controllati, siamo in fase di superamento dell’emergenza abitativa, che per le prime settimane seguenti il sisma ha visto molte delle famiglie di Leonessa trovare ristoro presso il Palazzetto dello Sport e presso gli altri centri di prima emergenza, ancora oggi aperti a disposizione della popolazione che ne necessita.

SERVIZI ASSISTENZIALI E AMMINISTRATIVI
Il Comune e la ASL hanno ripreso a pieno a regime tutte le attività presso una sede provvisoria, sita in Via Aldo Moro (scuola Materna), garantendo così il consueto servizio sia di assistenza sanitaria che amministrativa.

MESSA IN SICUREZZA 
Il Comune è pronto ad effettuare la messa in sicurezza di tutti quegli stabili che nelle frazioni sono risultati pericolanti e che impediscono il normale svolgimento del quotidiano del paese. Purtroppo però ad oggi sono state riscontrate delle lungaggini burocratiche che stanno rallentando il raggiungimento dell’obiettivo. Contiamo di superare quanto prima tutte quelle problematiche che per il momento non ci consentono di intervenire con la tempestività auspicata.

 

14/11/2016

"Abbiamo cominciato a ragionare di ricostruzione non solo in termini di riedificazione ma di priorità: i cittadini chiedono risposte sui temi della sanità, della salute, su come questa ricostruzione si intrecci con una prospettiva economica. Siamo nelle zone interne del Paese già interessate dal problema dello spopolamento. Dopo un evento così drammatico diventa urgente avere un'idea di come si ripopola, evitando interventi mordi e fuggi. Molti parlano solo di incentivi, ad esempio gli incentivi fiscali. Noi parliamo invece di un piano del lavoro, di messa in sicurezza del territorio, di attività agricole di trasformazione, di reinsediamento dell'istruzione primaria e secondaria, di tutto cio' dunque che si lega davvero al territorio e rappresenta una prospettiva di sviluppo". Così la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso che oggi ad Amatrice ha incontrato il sindaco Sergio Pirozzi e i cittadini (Dire

(www.corrieredirieti.it)

 

In questo documento si presentano alcune proposte, nate da  un rapporto quotidiano con la popolazione, che offriamo al dibattito e al confronto con le istituzioni locali, regionali e nazionali e con il commissario al terremoto.

La ricostruzione del tessuto sociale, urbanistico e produttivo precedente, deve essere strettamente legata allo sviluppo e alla considerazione del territorio come risorsa su cui investire, e che guarda alle aree interne come  possibile “motore dello sviluppo dell’Italia”.

Tutela dei lavoratori: Ampliamento, deroghe e proroga degli ammortizzatori sociali
- Verifica degli ammortizzatori esistenti e loro proroga
- Definizione di ammortizzatori specifici per lavoratori di imprese individuali o familiari e/o stagionali.
- Definizione di ammortizzatori per chi è impossibilitato a recarsi al lavoro;
- Favorire le domande individuali di ammortizzatori.
- Considerare l’opportunità di forme di prepensionamento per quei lavoratori che hanno avuto distrutta l’azienda presso la quale lavoravano e a cui mancano pochi anni per la pensione.


Evitare l’abbandono del territorio
- Riattivare la produzione
- E’ necessaria la rapida e immediata riattivazione, anche mediante incentivi e politiche fiscali  delle attività produttive possibili : allevamento, produzione agroalimentare, ripresa del piccolo commercio ecc.
- La riattivazione del tessuto produttivo è però legata strettamente alla possibilità per i prodotti di avere ed arrivare sul mercato; risulta pertanto necessario provvedere alla costituzione di un sistema che consenta la facile commercializzazione della produzione.


Riattivare la vita sociale
- E’ indispensabile ricostruire i luoghi della socialità, dell’incontro e dei rapporti umani. Occorre perciò pensare a strutture prefabbricate, dove la vita sociale e della comunità possa trovare un sia pur parziale riscontro.
- Intervenire sul sistema socio-sanitario
- Occorre garantire: un’adeguata attenzione all’integrazione socio-sanitaria e in particolare alle ricadute post traumatiche per aiutare le persone a rielaborare lutti, traumi  e paure; un adeguato polo di riferimento sanitario ad Amatrice; l’apertura della casa della salute a Rieti; la messa in sicurezza OGP di Rieti; interventi per la ricostruzione  e lo sviluppo; rigoroso controllo dei bandi pubblici, degli appalti e subappalti, dei costi e della durata dei lavori, del rigoroso rispetto delle condizioni di lavoro e dei contratti; l’adozione delle cosiddette  white-list presso le prefetture.


- Richiesta a tutti i comuni nelle aree a rischio 1 2° 2 2b, di rispettare l’ obbligo di predisporre il piano di emergenza della protezione civile.
- La ricostruzione deve avvenire anche con il coinvolgimento delle imprese locali e dei lavoratori del territorio reatino.


I Presupposti: le infrastrutture
- Presupposto assolutamente essenziale per poter realisticamente pensare ad una credibile opera di ricostruzione e sviluppo è un intervento di grande impegno sulle infrastrutture: raddoppio della salaria Roma Rieti e Micigliano Arquata del Tronto; completamento della Rieti Torano e della Rieti Terni già finanziate; banda larga; piano strutturale per la sicurezza delle scuole.


Rispettare la vocazione del territorio;
- Ricostruire negli stessi posti rispettando la vocazione del territorio che aveva già individuato le sue specialità: allevamento, produzione  agroalimentare di qualità, commercio, turismo sportivo, culturale, ambientale, enogastronomico.


Tutto ciò deve avvenire, come peraltro confermato negli incontri istituzionali, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei cittadini, delle associazioni e delle OO.SS. nelle scelte.

Ricostruzione incardinata nello sviluppo delle aree interne
- La ricostruzione delle zone del terremoto pone con drammatica urgenza il tema delle aree interne e del rischio di abbandono di quei territori.
- Abbandono che significa lasciare al degrado e all’incuria il territorio con le conseguenze spesso catastrofiche che questo comporta (frane, smottamenti, esondazioni, ecc); per lo sviluppo delle aree interne, tra l ‘altro, sono previsti precisi finanziamenti dall’U.E.
- Si tratta di creare occupazione stabile utilizzando al meglio e incentivando, magari con apposite politiche fiscali, le risorse e le vocazioni del territorio.


Rapporto con l’area metropolitana di Roma
- Occorre  pensare all’opera di ricostruzione e sviluppo delle zone terremotate in termini di sistema metropolitano vasto e integrato.

(Walter Filippi - CGIL Rieti)

 

 

10/11/2016

Terremoto e moduli, cara Regione non ci siamo

Cara Regione Umbria, qualcosa qui non torna. All'indomani del servizio delle Iene su Italia Uno, che ha portato "alla luce" l'esistenza di circa 700 moduli perfettamente funzionanti, manutenuti dai Comuni di Foligno, Sellano e Nocera Umbra che li detengono in comodato d'uso con l'impegno a restituirli in caso di necessità, gli uffici dell'ente presieduto da Catiuscia Marini offrono una spiegazione alquanto discutibile e contraddittoria circa le scelte che hanno condotto a non utilizzare i moduli del 1997 per la prima emergenza a Norcia e Cascia.

Nella sua nota, infatti, la Regione esordisce confermando che i moduli, realizzati in Umbria circa 20 anni fa, sono attualmente gestiti "dalle amministrazioni comunali in cui insistono ed utilizzate da più soggetti sulla base di comodato d'uso o locate, con la precisa condizione che in caso di necessità le stesse devono essere immediatamente restituite". Ecco, appunto. Se non è questo un preciso, drammatico stato di necessità, viene da chiedersi quale sia uno "stato di necessità" tale da rendere - perdoni il lettore le ripetizioni - necessario restituire i moduli alla Regione...

Andando poco oltre, l'ente ribadisce che "queste strutture, collocate in prevalenza nei territori di Foligno e Nocera Umbra, sono infisse al suolo e non smontabili". Come come? Non smontabili? Un attimo prima si parla di restituzione delle case in caso di necessità, e subito dopo si precisa che le case non sono smontabili. Le casette di legno mobili sono diventate, durante, gli anni, fisse... Allora viene da chiedersi con quali permessi a costruire tutto ciò sia avvenuto, rilasciati da quali enti e a fronte di quali oneri corrisposti.

Purtroppo, però, le contraddizioni non finiscono qui. Prosegue infatti la Regione: "Quand'anche si volesse procedere ad un loro smontaggio e rimontaggio, i costi sarebbero addirittura superiori a quelli per l'acquisto di nuovi moduli e sarebbe inoltre alquanto complessa la procedura per certificarne l'abitabilità". "Qualora si volesse"? Se il contratto di comodato d'uso per le casette ha come condizione risolutiva il riutilizzo in caso di terremoto, non ha senso parlare di facoltà, quanto di obbligo da parte dell'amministrazione regionale e di quelle comunali competenti. Riguardo poi i famosi costi, stimati dalla Regione come "superiori a quelli per l'acquisto di nuovi moduli", volendo ignorare l'intervista delle Iene ad uno dei costruttori delle Casette - il quale ha detto che i moduli si possono facilmente smontare e rimontare altrove - Spoletonline ha parlato con un esperto del settore, che provocatoriamente si è offerto di smontare e rimontare le casette al costo di 10 mila euro l'una.

"Il legno è uno dei materiali più longevi del pianeta - dichiara l'esperto - certamente può ossidarsi, scurirsi, tarlarsi... Ma da qui a dire che una casetta di legno non si può smontare oppure che farlo costi l'ira di Dio, ce ne corre... Tra l'altro molti dei moduli che ho potuto visionare sono in ottimo stato". L'esperto in questione, vale la pena specificarlo, è umbro. Per il momento rimane nell'anonimato, fermo restando il fatto che, se chiamato, potrebbe cominciare a lavorare anche domani mattina. "Penso - conclude - che se si intervenisse sulle casette del 1997 si risparmierebbero molti soldi, dato che il costo del progetto attuale si aggira intorno ai 70 mila euro per ciascun nuovo modulo. Inoltre, dando il via libera immediato alle operazioni, la Regione potrebbe provvedere a offrire un tetto a molte persone disagiate, che oggi dormono in automobile o in tenda".

Fin qui il "nostro" esperto. Un'ulteriore considerazione va poi fatta riguardo la possibilità di non spostare le casette, ma semplicemente di metterle a disposizione dei terremotati della Valnerina. Anche su questo punto la Regione risulta per lo meno imprecisa, dato che parla di "residui campi dove sono presenti questi moduli" che disterebbero "circa 80 chilometri da Norcia o da altre località della Valnerina, con tempi di percorrenza di oltre 90 minuti". Eppure Sellano non è affatto così distante da Norcia o Cascia, trovandosi ad appena una dozzina di chilometri da Borgo Cerreto. Diverso è il discorso per Colfiorito o Nocera Umbra, certamente; ma, anche in questo caso, con la viabilità tradizionale ripristinata i tempi di percorrenza si attesterebbero tutti intorno all'ora o poco più. In ogni caso, i terremotati potrebbero avere un tetto e una casa in cui stare, insomma un'alternativa all'albergo sul Trasimeno, a Perugia o a Terni.

Infine, la madre di tutte le domande. La Regione, nella sua nota, dichiara che è "ora in corso una ricognizione per verificare il numero di moduli disponibili che potranno essere assegnati ai terremotati che ne faranno richiesta". Come mai questa ricognizione è partita soltanto a ben nove giorni di distanza dal terremoto del 30 ottobre, a tredici dopo quello del 26 e ben 75 giorni dopo il tremendo sisma di Amatrice e Accumoli? Perché prima si è dato l'out out alla gente, obbligandola ad andare in albergo, oppure prendere casa in affitto, oppure ancora dormire in macchina o all'addiaccio? Forse delle scuse non ci starebbero male, e renderebbero l'ente - e chi lo amministra - un tantino più umano e umile rispetto al modo in cui si pone nei confronti del cittadino. In particolar modo dei cittadini di queste aree, il cui consigliere regionale di riferimento in maggioranza - parole sue in campagna elettorale - è e deve essere proprio Catiuscia Marini.

(Daniele Ubaldi - www.spoletonline.com)

 

Terremoto, container da 48 posti letto divisi in quattro camerate. Tre docce, sei bagni e quattro lavandini per ciascun sesso

Purtroppo non era una chiacchiera, né una leggenda metropolitana - anzi campestre, visti i luoghi - come da alcuni insinuato in queste ore convulse, in cui le voci si rincorrono. Magari fosse stato un "granchio" preso da Spoletonline. I container con i bagni comuni, annunciati ieri sera (7 novembre) da queste colonne, sono una realtà. Li hanno potuti visionare questa mattina (8novembre) a Foligno, sotto forma di progetti, tutti i consiglieri e assessori regionali nel corso della riunione presso il Centro regionale di Protezione civile, indetta per l'aggiornamento sulla situazione sismica e per valutare come accelerare le procedure di emergenza e sistemazione delle popolazioni terremotate.

Nella foto si nota chiaramente come uno spazio lungo 45 metri e largo 25, denominato "Campo A", potrà fungere da dormitorio e mensa per 48 persone, distribuite in 16 stanze da quattro posti letto ciascuna, adiacenti ma indipendenti una dall'altra, ricavate in quattro distinti container/camerate. Il progetto prevede una sala comune, una lavanderia, dei magazzini, una cucina e una sala mensa oltre - ovviamente - ai bagni comuni, per l'esattezza dodici servizi igienici, otto lavandini e sei piatti-doccia (bidet non pervenuti, ma forse il modello è francese...). Se non altro il progetto prevede anche la presenza di una stanza da bagno per disabili, cosa affatto scontata durante le prime sistemazioni di emergenza, che hanno comportato inevitabili quanto scontati disagi ai portatori di handicap e ai loro accompagnatori.

Senza ovviamente pretendere di avere una suite dell'Hilton, i terremotati di Norcia e Cascia si stanno ponendo, più o meno tutti, la stessa domanda: come sarà possibile riprendere le normali attività di routine, vale a dire alzarsi la mattina ad una certa ora, lavarsi, per le signore e signorine truccarsi, e poi andare a scuola o al lavoro, se per 48 persone saranno disponibili appena tre docce e quattro lavandini per sesso? Come è pensabile richiamare, sia pure per pochi mesi, il concetto di "normalità" in attesa dei moduli di legno - che pure esistono già, come scoperto dalle Iene e confermato da esperti a Spoletonline - se nel frattempo si è costretti a vivere in condizioni che richiamano la vita militare ma con un numero minore di servizi igienici rispetto a quelli che si trovano abitualmente in una caserma? E' questo il concetto di "evoluzione dei modelli di protezione civile" che la Regione intende introdurre sul territorio? Specialmente i più deboli, vale a dire portatori di handicap, bambini ed anziani non potranno che risentirne

(Daniele Ubaldi - www.spoletonline.com)

08/11/2016

Nel cratere scavato dal terremoto nel mezzo dell'Italia, ci sono palazzi che non dovevano crollare così. Perché erano stati costruiti da poco con le normative antisismiche moderne, o perché lo Stato aveva investito soldi proprio per consolidarne le strutture. O, ancora, perché dopo le prime scosse si erano resi necessari puntellamenti che, per qualche motivo, nessuno ha voluto mettere. Cinque procure - Rieti, Ascoli, Fermo, Macerata e Spoleto - hanno aperto inchieste per indagare sulle anomalie, su ciò che non torna e che va al di là di quello che naturalmente provoca la potenza distruttrice di un sisma.


Ospedale di Amandola: crollata la parte nuova. Una delle anomalie si trova nel piccolo comune di Amandola: 3.600 abitanti, di cui 800 sono sfollati e 250 per paura dormono ancora nel palazzetto dello Sport, nella sede della ex pretura e in campagna. Due giorni fa l'ospedale cittadino è stato definitivamente evacuato perché dichiarato inagibile, dopo alcuni sopralluoghi dai tecnici dell'Università di Pavia. I carabinieri, nel frattempo, sono stati mandati dalla procura di Ascoli nella sede della Asl di Fermo e nell'ufficio tecnico del comune per acquisire tutte le carte relative alla storia edilizia dell'ospedale. Perché a cadere, dopo la scossa del 24 agosto che ha devastato Amatrice, non è stata la parte dell'edificio risalente agli anni Cinquanta. E nemmeno il corpo centrale che è del 1800. Si sono sbriciolati due fabbricati costruiti rispettivamente all'inizio del 2000 e nel 2010. Spiega il sindaco, Adolfo Marinangeli: "Nei reparti di medicina e chirurgia, costruiti negli anni duemila da una ditta abruzzese, e nella Residenza sanitaria per anziani disabili finita nel 2010 e inaugurata nel 2014 sono crollate le tamponature esterne più tutti i tramezzi interni. Sono strutture in cemento armato, non più agibili funzionalmente". C'erano tutte le autorità locali, quel 26 luglio 2014 all'inaugurazione della Rsa. Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, il direttore della Asl, l'onorevole Paolo Petrini, il presidente della comunità di Capodarco don Vinicio Albanesi. "E' il fiore all'occhiello della sanità dell'entroterra montano". In realtà la realizzazione ha avuto tempi lunghissimi: l'appalto da 1,3 milioni per la Rsa da 20 posti letto era stato vinto da una ditta di Afragola che doveva consegnarlo entro il 2008, l'investimento complessivo era di 3 milioni di euro. Solo nell'estate del 2014 è stata aperta. Due anni dopo, il terremoto l'ha chiusa.
 
Il campanile appena restaurato. Qualcosa non torna nemmeno nel crollo del campanile della Chiesa di Santa Maria a Camerino, precipitato con le due scosse del 26 ottobre su una palazzina abitata da alcune studentesse rimaste illese. Quella torretta era stata restaurata dopo il sisma del 1997, e il procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per il reato di "crollo colposo aggravato". "Disastro colposo" è invece l'ipotesi su cui sta lavorando il procuratore di Spoleto, Alessandro Cannevale, con particolare attenzione, al momento, su tre chiese sgretolatesi il 30 ottobre: la basilica di San Benedetto a Norcia, l'abbazia di Sant'Eutizio nel comune di Preci e la chiesa di San Salvatore di Campi di Norcia. I tre casi hanno in comune il fatto che la Curia di Spoleto dopo il 24 agosto lanciò l'allarme sull'inagibilità e sulla necessita che venissero puntellati per evitare ulteriori danni. Allarme che, nonostante decine di sopralluoghi, rimase inascoltato.

l ponte sulla diga a rischio. E storia di segnalazioni cadute nel vuoto potrebbe essere anche quella del viadotto di Castraccioni, che passa sopra il lago della diga di Cingoli. "Caro Matteo Renzi, prima che accada qualcosa di irreparabile, la imploro di intervenire sul nostro viadotto che presenta vizi costruttivi che ne pregiudicano la sicurezza", scriveva il 3 marzo scorso il sindaco di Cingoli, Filippo Saltamarini. Stesso tono e stessi contenuti nella lettera inviata al presidente della Regione Marche. Cosa era successo? Nel 2012 si è scoperto che il ponte (lungo 500 metri e alto 40 metri) aveva dei problemi strutturali su un pilastro, il numero 10. "Ora, dopo le scosse degli ultimi due mesi, si sono ammalorati anche il pilastro 11 e il pilastro 12", ha dichiarato il sindaco al Resto del Carlino. "Abbiamo fatto delle prove e sopralluoghi, ne è emerso che resiste alla prove di carico ma è in dubbio la sua resistenza agli sforzi di torsione. Ho dovuto chiudere il ponte, non potevo fare altrimenti". Secondo una relazione tecnica in possesso del sindaco, nel caso di un terremoto il ponte ha l'84 per cento delle possibilità di cadere. Il timore è l'onda anomala che creerebbe nel lago, tale da superare la barriera della diga e inondare la zona circostante, dove abitano circa 10.000 persone. "Nessuno è in grado di prevedere esattamente lo scenario". E' previsto nelle prossime ore un sopralluogo della Protezione Civile. C'è chi però non crede affatto a questo scenario apocalittico, e anzi, vede una facile strumentalizzazione per questioni di cassa. Il presidente del consorzio di Bonifica delle Marche, Claudio Netti, ha dichiarato al sito online Cronache Maceratesi: "A Cingoli non c'è nessun pericolo Vajont ed è assurdo anche solo pensarlo. Capisco che oggi sia forte la tentazione di trovare una via di fuga coi finanziamenti del terremoto, ma la verità è che anche un eventuale crollo del viadotto, ascrivibile all'incuria del comune, non provocherebbe alcun danno alla diga".

(www.repubblica.it)

07/11/2016

 

 

 

 

 

«Per quanto riguarda il Lazio, ad Accumoli e Amatrice, soprattutto la terza scossa ha provocato un dissesto molto pesante sulle strade perché sono franati dei costoni. Da 72 ore l'Astral è a lavoro con molte squadre per rimettere tutto in sesto. Certo, anche il maltempo e le nuove scosse hanno aggravato la situazione. Anche in questo caso però siamo in campo attraverso le nostre strutture».

Così a margine dell'inaugurazione di un'opera pubblica nel Reatino il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in merito alla situazione nelle aree terremotate alla luce dell'ondata di maltempo e dell'arrivo della stagione fredda.
  

 

(www.ilgiornaledirieti.it)

 

 

«Le luci del governo sui luoghi del sisma non si sono spente e non si spegneranno mai». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine dell'incontro alla Camera con oltre 600 sindaci italiani rispondendo al primo cittadino di Amatrice, Sergio Pirozzi, che nel corso del suo intervento in Aula aveva affermato: «Ho l'impressione che qualcuno ci stia abbandonando».

«Ringrazio il sindaco Pirozzi - ha sottolineato Alfano - anche per l'elemento di fiducia che ha voluto mettere nelle sue parole perche' ha aggiunto: 'Sono sicuro che cosi' non sara', sono sicuro che questo non accadrà».

 

 

(www.ilgiornaledirieti.it)

 

 

ROMA - «Il 14 settembre il sindaco dice che c'è un problema di viabilità e io ad oggi ho un problema di viabilità perché
non si capisce chi deve fare cosa». Lo ha detto il sindaco di Amatrice, devastata dal terremoto, Sergio Pirozzi intervenuto alla Camera dei deputati, aggiungendo di avere la sensazione che «qualcuno ci sta abbandonando, ma sono sicuro che non sarà così altrimenti questi borghi non torneranno più a vivere».

«Non vogliamo essere solo un Paese da cartolina ma un Paese dove vivere per 365 giorni l'anno, io la fascia me la rimetterò con lo stemma di Amatrice quando avrò la certezza che nessuno mi abbandona», ha concluso.

 

(www.ilmessaggero.it)




06/11/2016

ROMA - Dopo la paura e la distruzione, ora ci sono anche la pioggia e il freddo con cui fare i conti. Gli abitanti delle zone devastate dal terremoto del 26 e del 30 ottobre devono affrontare nuove difficoltà legate al peggioramento delle condizioni meteo. Le forti raffiche di vento hanno danneggiato la tensostruttura adibita a scuola dell'infanzia ad Arli di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), uno dei comuni colpiti dal terremoto. "Una parte della copertura è danneggiata - dice il sindaco Sante Stangoni - non bastava il sisma". Lezioni sospese da domani ma, si spera, "non oltre il 14 novembre". Nella scuola ponte (quella in muratura è inagibile) vanno 135 bambini di asilo ed elementari. Una seconda struttura temporanea aprirà il 25/11 a Centrale.

Scuole chiuse lunedì 7 novembre anche a Spoleto. Il Comune di Spoleto ha disposto la sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, compresi gli asili nido, per il 7 novembre. La decisione è stata presa - riferisce un comunicato dell'ente - per permettere il completamento di immediati interventi di ripristino in alcuni edifici scolastici per arrivare alla piena agibilità. L'ente vuole anche facilitare le operazioni di trasferimento necessarie in conseguenza della dichiarazione di totale inagibilità riferite a due scuole dichiarate totalmente inagibili: la scuola secondaria di primo grado 'Dante Alighieri' e la scuola dell'infanzia 'Il prato fiorito' di viale Martiri della Resistenza.

Sparito dipinto del '600, si indaga per furto. Mentre in tanti si danno da fare per aiutare le persone in difficoltà a ripartire, c'è chi approfitta della situazione per portare via oggetti di valore dalle case e dai luoghi sacri: dalla chiesa di Nottoria di Norcia (Perugia) è sparito un dipinto del Seicento e i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico hanno aperto un'indagine per furto. È Il perdono di Assisi realizzato nel 1631 dal pittore francese Jean Lhomme, che lavorò per Papa Urbano VIII. La sparizione, stando alle parole di don Marco Rufini, da cui dipende la chiesa di Nottoria, sarebbe opera di ladri esperti: "Lo hanno staccato dal supporto, lo hanno messo in terra, quindi hanno tagliato lateralmente la tela per separarla dalla cornice", riferisce il parroco di Norcia. "Le nostre chiese sono distrutte e sono piene di opere d'arte - aggiunge -. Ora, ferita si aggiunge a ferita, al dramma del terremoto si aggiunge questo atto vigliacco e a modo suo simbolico". I ladri sono entrati nella chiesa inagibile e non hanno avuto paura di nuovi crolli.

A rischio affresco Paolo da Visso. Il maltempo mette in pericolo le opere che si sono salvate: "Con la pioggia di queste ore rischiamo di perdere l'affresco della Madonna in Trono di Paolo Da Visso nel Palazzo dei Priori in cui ha dese il municipio. Si è salvato per miracolo dal terremoto perché le capriate della sala comunale sono crollate all'indietro, ma il maltempo può distruggerlo". A lanciare l'allarme è il sindaco di
Visso Giuliano Pazzaglini: il paese è quasi tutto zona rossa e fra i tesori d'arte a rischio c'è anche il grande affresco di Paolo di Giovanni da Visso, pittore del 15mo secolo che ha lasciato opere nella Chiesa collegiata e nel palazzo del governo, ricostruito dopo un incendio nel 1477. "È importantissimo per la nostra comunità - spiega Pazzaglini - e l'intervento di recupero si presenta difficile: ci vorrebbe un elicottero ma il movimento delle pale solleverebbe sabbia e detriti che potrebbero danneggiare l'opera".

Messa in sicurezza torre S.Maria Nuova. È stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco la torre civica di Santa Maria Nuova (Ancona), lesionata dal terremoto del 30 ottobre. Con tecniche speleoalpinistiche, i pompieri hanno effettuato il 'cerchiaggio' della parte superiore della torre, utilizzando un'autoscala.

Ancora scosse. La terra non smette di tremare. Una scossa di terremoto di m,agnitudo 3.6 è stata avvertita alle 19,15 nel Perugino, con epicentro vicino a Norcia. Ma episodi sono stati registrati per tutta la giornata dopo che, la notte scorsa, l'evento più forte aveva segnato magnitudo 3,8. Dal 24 agosto scorso il numero complessivo di scosse è pari a circa 23.900. Lo rileva la Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Primi moduli per ospedale Amandola evacuato. Sono arrivati ad Amandola i primi quattro moduli sanitari per ripristinare i servizi dell'ospedale cittadino, dichiarato inagibile a causa del terremoto e
chiuso ieri. Non appena le condizioni meteo lo consentiranno, fa sapere la Regione Marche, i tecnici provvederanno a completare all'impiantistica le operazioni per restituire la funzionalità sanitaria del nosocomio. Nel frattempo sono state montate due tende pneumatiche, in fase di allestimento per le funzioni sanitarie di urgenza. C'è anche la potes con un medico.

Amatrice, genitori contrari a spostamento scuole. Nonostante le difficoltà, molti cittadini vogliono restare vicino alle loro case. Anche ad Amatrice, devastata dal sisma del
24 agosto e ulteriormente colpita dai terremoti della scorsa settimana, i genitori degli alunni che frequentano le scuole provvisorie nella frazione di Villa San Cipriano non intendono trasferirsi temporaneamente a San Benedetto del Tronto in attesa che sia ripristinata la viabilità. È questo quanto è emerso nel corso dell'assemblea pubblica. Il trasferimento, a partire dall'8 novembre e per circa 20 giorni, era stato proposto dal sindaco Sergio Pirozzi in attesa della messa in sicurezza delle strade di accesso al comune. Dunque domani gli alunni frequenteranno le lezioni ad Amatrice, compresi quelli del Liceo scientifico le cui aule, realizzate dalla Provincia autonoma di Trento, saranno inaugurate nel corso della stessa mattinata.

 

05/11/2016

L’Istituto Alberghiero “Ipseoa A. Farnese” della sede di Montalto di Castro congiuntamente con la sede di Caprarola, parteciperà al progetto di sostegno alle comunità colpite in collaborazione con la Protezione Civile, inviando per un mese alunni e docenti di Enogastronomia nella località di Leonessa, Rieti. Gli alunni della sede di Montalto di Castro sono i primi a partire per Leonessa e da lunedì 7 novembre inizieranno la preparazione giornaliera di 350 pasti in una struttura di “cucina da campo”.

 

04/11/2016

Prosegue il trasloco della Asl e domani sarà già operativa nella nuova sede la guardia medica. Oggi alcune attività commerciali hanno riaperto, mentre prosegue la verifica delle abitazioni e purtroppo sto firmando diverse ordinanze di inagibilità. Credo però che su questa emergenza abitativa Leonessa possa mettere in campo una risorsa in più: il suo enorme patrimonio di seconde case, molte di proprietà di oriundi figli di questa terra. Chi ha una abitazione a norma, agibile e soprattutto sicura, e voglia metterla a disposizione con un affitto a prezzo controllato, mi scriva in privato con l'indirizzo ed il numero telefonico.
Sarebbe bellissimo se il turismo, motore trainante della nostra economia ci aiutasse anche in questo modo.

(Paolo Trancassini - Pagina Facebook)

03/11/2016

Da oggi, 3 Novembre 2016, sarà nuovamente consentito l'accesso al Centro Storico di Leonessa.

Sempre oggi 3 novembre 2016, il Comune di Leonessa riprenderà la sue normale attività  nella sede provvisoria allestita nei locali della nostra Scuola Materna, in Viale Aldo Moro. Nella stessa sede della nostra Scuola Materna,  sono operativi la postazione del 118 e gli uffici della ASL.

Nel ringraziare di cuore tutti coloro che in questi difficili momenti manifestano la volontà di effettuare una donazione a favore del Comune di Leonessa, comunichiamo il codice IBAN

Codice IBAN Comune di Leonessa :  IT96K0570473660000000000328

Causale SISMA 2016

Lunedì 7 novembre, completato il lavoro di trasloco della Scuola Materna, riapriranno le scuole.

Comune di Leonessa

Numero Telefonico 0746/923212

Numero Fax 0746/923398

Orario Uffici

Lunedì - Venerdì          ore 08:00 - 14:00

          Mercoledì - Venerdì    ore 15:00  - 18:00

Sito web:  www.comunedileonessa.it

Posta Elettronica : comunedileonessa@comunedileonessa.it

P.E.C : comune.leonessa@pec.it


Leonessa, Casa Comunale, 3 Novembre 2016

Avv. Paolo Trancassini

Sindaco di Leonessa

 

 

 

 
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