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							| 122mila Euro spesi 
					per una strada di vitale importanza per l'economia 
					leonessana. Strada che però 
					resta chiusa. La storia ve la 
					racconta in prima persona il nostro Sindaco, Paolo 
					Trancassini. 
 
 
								
									| Qui sotto 
					l'articolo di Alessandra Lancia, Giornalista de "Il 
					Messaggero", storica cronista delle vicende Leonessane. Per l'aggettivo o 
					gli aggettivi che meglio possano rappresentare l'intera 
					vicenda... Al vostro buon cuore. La Redazione di 
					www.leonessa.org 
			
				
                                        Rieti, Vallonina stop tra proteste 
					e un divieto solo sulla carta
					RIETI - La «panoramica» della 
					Vallonina è chiusa, anzi no. Non ci serve il sindaco di 
					Leonessa Paolo Trancassini a «portare» la gente su è giù tra 
					Fonte Nova e Sella di Leonessa, per protestare contro la 
					chiusura della provinciale 10 che collega Leonessa a 
					Terminillo. La gente ciclisti, motociclisti, turisti di 
					passaggio, allevatori ci pensa da sola, chi a imboccare la 
					salita chi a scenderla, godendosi il panorama mozzafiato del 
					versante nord del massiccio. Ci sono solo da bypassare un 
					primo segnale di divieto su mezza corsia subito dopo Sella 
					di Leonessa e poi, imboccata la discesa, due jersey bianco 
					rossi e due di cemento, ma siccome uno è accostato al guard 
					rail, in fila per uno si passa.
 E' solo il primo dei paradossi che ti vengono incontro in 
					Vallonina, verde brillante sotto il sole a picco di luglio: 
					la strada è formalmente chiusa per pericolo caduta massi, 
					con tanto di ordinanza della Provincia, ma sostanzialmente è 
					aperta e chi vuole passa. Ci sono sassi ai bordi della 
					strada, è vero, ma l'asfalto è un tappetino come giù a valle 
					- vogliamo parlare della Cicolana» all'altezza di Casette? O 
					della provinciale di Fontecerro? O del Tancia?
 
 La lista è lunga praticamente quanto i 1.129 chilometri di 
					strade provinciali se lo sognano. E siamo al secondo 
					paradosso, tutta benzina nel motore di Trancassini, che 
					quassù gira a mille. «Questa strada è stata terminata nel 
					1958 ed è aperta dal 1961 e da allora non si ricorda un 
					episodio significativo di frana e caduta massi arringa la 
					piccola folla di terminillesi, leonessani e un folto gruppo 
					di motociclisti del team Guzzi arrivati apposta da Roma 
					Negli anni avari di nevicate è stata aperta anche d'inverno: 
					qui sono passate le bici del Giro d'Italia e le auto della 
					Mille Miglia. Ma dall'anno scorso praticamente non si passa 
					più».
 
 LA STORIA
 La storia è nota, e anch'essa a suo modo paradossale: sono i 
					rilievi e le relazioni che accompagnano il progetto 
					Terminillo Stazione Montana a certificare la pericolosità di 
					alcuni tratti della panoramica, in particolare della Valle 
					del Sole, in comune di Micigliano, e di Jaccio Crudele, in 
					comune di Leonessa. «Solo che a Valle del Sole, per arrivare 
					a Rifugio Sebastiani, la strada resta aperta, questa si 
					chiude», la prima staffilata di Trancassini. Ad ascoltare 
					c'è anche Simone Munalli, il consigliere comunale reatino 
					con delega al Terminillo. Lo scorso anno, proprio di questi 
					giorni, sulla spinta di analoghe pressioni da parte di 
					Leonessa e Terminillo e sulla scorta di una relazione 
					dell'allora dirigente Carlo Abruzzese, il presidente della 
					Provincia Giuseppe Rinaldi autorizzò lavori di pronta 
					urgenza «per la mitigazione del rischio caduta massi a 
					Jaccio Crudele»: 122mila euro spesi per verificare (e 
					sganciare) eventuali massi pericolanti, risistemare le 
					barriere paramassi danneggiate, integrarle con funi e nuove 
					reti. I lavori si protrassero fino a settembre e addio 
					estate.
 
 «Quest'anno ci aspettavamo che finito l'inverno la strada 
					venisse riaperta dice ancora Trancassini e invece niente. 
					Arriva una nuova dirigente che viste le carte, firma 
					l'ordinanza che proroga la chiusura della strada». Di chi la 
					colpa? «Senz'altro di una burocrazia che non volendo correre 
					rischi non firma e non si assume responsabilità dice 
					Trancassini In certe decisioni leggo disonestà intellettuale 
					e sciatteria verso il Terminillo, la sua economia, il suo 
					futuro. Ma la colpa è anche nostra che non facciamo sentire 
					abbastanza la nostra voce. Per riaprire questa strada serve 
					indignazione. Serve che chi ha interesse si faccia sentire».
 
 «Allora la prossima manifestazione andiamola a fare sotto la 
					Provincia», dice un omone alto, sinceramente coinvolto. 
					Peccato che in Provincia non ci sia praticamente più nessuno 
					con cui prendersela. Anche la dirigente che ha firmato 
					l'ordinanza di chiusura della strada, nel marasma post legge 
					Delrio e col fuggi fuggi di dipendenti e dirigenti verso la 
					Regione, ha rinunciato all'incarico. E allora che si fa? Nel 
					dubbio, si passa.
 
					(Articolo di Alessandra Lancia - 
					Domenica 10 Luglio 2016 - Su Gentile concessione de 
					"www.ilmessaggero.it") 
									
									   
									
									  |  |  | "Per chi mistifica la realtà 
					non avendo ancora capito cosa deve fare per risolvere il  
					problema della Panoramica SP10"  Non 
					sorprenderti Sindaco della  mia presunta "improvvisa 
					preoccupazione" sulla pericolosità della strada perché non è 
					così.  Io e la precedente 
					amministrazione abbiamo sempre attenzionato la SP10 
					verificandone i potenziali pericoli e cercando di aumentarne 
					la sicurezza tant'è che nel 2014 al fine di ottenere il 
					finanziamento per la messa in sicurezza abbiamo reso la zona 
					Jaccio Crudele R4. Il finanziamento è stato concesso solo 
					dopo il terremoto del 2016 come intervento, insieme ad 
					altri, per dissesto idrogeologico. Soggetto attuatore la 
					Provincia di Rieti allora gestore della strada. Quindi quello che suggeriamo 
					noi della minoranza già sollecitato dall'ASTRAL al Comune di 
					Leonessa insieme ad altri interventi (non realizzati) è di 
					rendere R4 la zona bassa della strada fino al Km 6 come noi 
					abbiamo già fatto per il tratto Jaccio Crudele. C'è  però un fatto che 
					dimentichi di dire , la strada  era aperta e oggi per 
					colpa del tuo disinteresse è  chiusa. L'insistenza del 
					gruppo di minoranza è giustificata dalla preoccupazione 
					crescente, ogni giorno di chiusura di più, per il grave 
					danno economico e turistico per il nostro paese. I canali dai quali prendo 
					informazioni sono sicuramente attendibili ma certo non puoi 
					essere tu a sostenere che non conosco bene i fatti visto che 
					ti sei rifiutato di discutere sul problema della Panoramica 
					in Consiglio Comunale non rispondendo all'interrogazione 
					presentata dalla minoranza.  In ogni caso anche senza il 
					sostegno della tua amministrazione noi  del gruppo di 
					minoranza cercheremo con ogni mezzo possibile di far 
					riaprire la strada perché per noi prima della politica viene 
					Leonessa." Vito Paciucci  
					(Consigliere di Minoranza Comune di Leonessa)   |